Il direttore risponde. Vacanze (a ostacoli) con 3 figli
Caro direttore,
sono un padre di tre figli e come ogni anno mi accingo a prenotare le agognate vacanze. Mi dico – pensi un po’ – che sono un "diritto" dopo un anno di sacrifici economici, di stanchezza fisica e psichica, di piccole e grandi difficoltà e sfide della vita quotidiana da affrontare come tutti coloro che hanno genitori anziani da accudire e figli (nel mio caso di anni 6, 11 e 14) alle prese con la scuola e la difficile età adolescenziale. Grazie a Dio, sia io che mia moglie – insegnante di scuola materna con 30 bambini di 5 anni da gestire quotidianamente – abbiamo un lavoro. La mia lagnanza nasce dal fatto che tutte le numerose strutture vacanziere italiane vantano sconti per i figli, ma solo fino a due! Chi ne ha tre non ha diritto a nulla… siamo in troppi! Tutto è iniziato con il più piccolo: Emanuele. Era appena nato e volevano farmi pagare – in un hotel di Gabicce – 50 euro al giorno per lui, dicendomi che, «anche se è neonato, esiste e occupa spazio in camera». L’ultima delusione è di oggi (come vede dall’email le scrivo poco dopo le nove di sera di mercoledì 19 giugno). Un Villaggio Club dell’Isola d’Elba che propone sconti per i figli e li accoglie gratis fino ai 12 anni. Anche qui per chi ha tre bambini: NULLA. In sintesi, dopo la trattativa, con tre figli pagherei quattro quote intere. Con due figli avrei pagato solo due quote e mezza. Naturalmente in tutti questi anni abbiamo chiesto sempre solo una stanza per tutti noi. Ma perché? Non abbiamo diritto anche noi a una vacanza a prezzo familiare?
Andrea Codeluppi, Viadana (Mn)