Il direttore risponde. Comune di Roma e tutela delle famiglie
Gentile direttore,
in merito all’articolo apparso oggi (ieri, ndr) dal titolo "Comune di Roma, politiche familiari in retromarcia", intendiamo precisare che non è stata posta all’ordine del giorno alcuna revisione o sospensione del Quoziente Roma, che sarà eventualmente oggetto del confronto in giunta e in consiglio comunale. L’amministrazione comunale ha a cuore la tutela delle famiglie attraverso i servizi che il Comune fornisce e che devono essere più efficienti e disponibili per tutti coloro che ne hanno diritto. Il sostegno effettivo sarà, come è giusto che sia, tra gli obiettivi prioritari di questa amministrazione.
La grave crisi economica ci impone l’obbligo di utilizzare al meglio le risorse di cui disponiamo per tutelare in particolare i più fragili. Al tempo stesso è doveroso cancellare le spese che non risultano indispensabili. È in atto in questo momento una ricognizione dei progetti in essere, che tenga conto della loro sostenibilità rispetto al quadro economico ereditato.
In un momento di forti difficoltà che l’Ente e molte famiglie stanno vivendo anche per l’acquisto di beni di prima necessità, il progetto al centro dell’articolo ("Famiglia a 360°"), pensato per la preparazione delle coppie in vista del matrimonio, da istituire in un unico Municipio della città, è risultato poco aderente al grado di priorità che questa amministrazione si è data. Siamo impegnati, infatti, a garantire in primo luogo i servizi essenziali alla persona e alle famiglie con una pianificazione di interventi complessivi e un piano organico di sostegno alle famiglie, a cominciare dagli stanziamenti per gli asili nido e l’assistenza alle persone non autosufficienti.
Alessandra Cattoi Assessore alla Scuola, infanzia, giovani e pari opportunità di Roma CapitalePrendiamo atto delle dichiarazioni e motivazioni dell’assessore Alessandra Cattoi, e torniamo a prendere atto - la firma di questa lettera lo certifica - che la "Famiglia" non è più degna di una delega esplicita all’assessorato capitolino competente. Anche le forme contano molto e molto dicono, ma è vero che di più contano i fatti. Stando a questi, registriamo che per la Giunta Marino il "Quoziente Roma" (il meccanismo perequativo pro-famiglia introdotto negli ultimi anni nella Capitale), che non sarebbe né in via di revisione né sospeso, è oggetto di «confronto» politico-amministrative all’interno di una più vasta «ricognizione». Un altro fatto da registrare è che il "Quoziente Roma" finora non più menzionato in alcun modo dalla Giunta Marino torna a essere citato in forma in qualche modo possibilista in questa lettera. Il che autorizza a concludere che il quoziente «non c’è, ma forse ci sarà». Nel vocabolario della gente comune anche se, a quanto pare, non in quello del Comune, è insomma sospeso. Per molti è un errore non tenerlo comunque come punto fermo dal quale procedere in avanti, per altri - lo sappiano bene - non è così, certamente è una scelta pesante. Confermata è, invece, la cancellazione del programma "Famiglia a 360°". Allo stato delle cose i passi indietro - non sapremmo come altrimenti definirli - sono, dunque, evidenti. Le polemiche inevitabili. Gli allarmi del Forum delle associazioni familiari più che comprensibili. E ovviamente acuta è l’attesa di capire, tanto più in tempi di difficoltà per le casse comunali che sconsigliano interventi avventurosi e propagandistici, che tipo di «politica organica» si prepara a Roma per la famiglia.