C’è una grande assente nella considerazione di chi sta impostando questa nuova stagione di austerità e di sacrifici. Una grande assente che è e resta la protagonista della tenuta e della risalita possibile del sistema Italia: la famiglia. E questo "vuoto" torna a motivare il tenace impegno di questo giornale e dei cattolici italiani per una svolta verso un sistema di tassazione finalmente amico dei nuclei familiari, soprattutto di quelli con figli. Una svolta altrettanto tenacemente osteggiata, per motivi ideologici e per pura e semplice miopia, da settori chiave dei governi di centrosinistra della cosiddetta Seconda Repubblica e regolarmente promessa e mai realizzata, con i più diversi alibi, dai governi di centrodestra che con quelli si sono alternati.Non ci stanchiamo di chiederla da quasi diciotto anni, già da prima che nascesse il Forum delle associazioni familiari che di questa battaglia di civiltà e di futuro si è fatto portavoce e portabandiera, arrivando ad appellarsi con oltre un milione di firme al capo dello Stato e scontrandosi con la cronica insensibilità dei ministri (di diverso colore) che si sono susseguiti nei ministeri competenti.Un pressing assillante, di cui sono a conoscenza anche le pietre, sebbene non solo più di un politico ma anche qualche commentatore sorprendentemente acido e disinformato non riesca a rendersene conto. Ma con la realtà prima o poi bisogna decidersi a fare i conti, anche le vicende di questi giorni ce lo ricordano. E dire famiglia è il modo più vero e bello per dire solidarietà e dire futuro. Quando lo si capirà anche in Italia, allora sì che saremo al cospetto non di una grande stangata e di una grande assenza, ma di una grande manovra.