Il direttore risponde. La voglia di resistenza di un ventenne alla «spirale» del pensiero dominante
Caro direttore,
vorrei far giungere a Umberto Folena il mio apprezzamento per l’editoriale di giovedì 28 maggio 2015: alla spirale del silenzio – che ha raggiunto il suo polo, cioè il suo obiettivo, anche questa volta – è seguita la fiera del commento; tra una bancarella e l’altra, tra venditori che sbraitano, la voce di Folena mi è sembrata pacata e dotta, quindi degna di attenzione. Mi domando, però, quali siano le strategie per evitare la formazione della spirale. Cosa impedisce la creazione di maggioranze incoscienti? Come fronteggiare i cannoni di certi media? L’assalto alla baionetta, lo ricordiamo proprio in questi giorni di memoria, non è tattica vincente. A colpi di "yes" o "no" sembra sia stata condotta la battaglia irlandese: hanno vinto i "sì", perché avevano i cartelloni più grandi e più colorati. Il pensiero, che è impegnato a soppesare tutti gli aspetti della realtà, sembra non reggere il confronto con l’ideologia che, invece, essendo parziale per sua natura, può impegnare tutte le sue risorse in quell’unico scontro che definisce la sua esistenza o la sua morte. Caro direttore, cosa può fare un ventenne come me imbrigliato in una spirale? Sganciarsi e correre in università, dove matura il pensiero critico. Affidarsi al lògos e, quindi, a Dio, che non è buia spirale, ma intelligenza che fa luce sul mondo e sulla storia.
Carlo Maria Cattaneo - Gorla Minore (Va)