Esempio per molti. La vittoria di Nadal impresa oltre lo sport
La straordinaria vittoria in rimonta di Rafael Nadal agli Australian Open di tennis a Melbourne rappresenta molto di più di un semplice successo personale, l’ennesimo del campione spagnolo ritornato al trionfo in un torneo dello Slam a 35 anni suonati e dopo un anno costellato di infortuni che ne avevano fatto paventare persino il ritiro. La sua affermazione contro l’emergente campione russo Daniil Medveded, di dieci anni più giovane, avvenuta in cinque set dopo cinque ore e 24 minuti di epica battaglia sul campo declina un nuovo 'galateo' per lo sport professionistico, con il quale Nadal può ambire a essere un vero esempio per i più giovani.
Il tennista attualmente più vincente ha dimostrato che si può essere numeri uno mettendo come additivo nella propria miscela agonistica, composta da testa-tecnica-forza fisica, qualità come l’educazione e il rispetto per l’avversario. Per questo la fotografia più emblematica della straordinaria vittoria di domenica del campione maiorchino non è quella che lo ritrae mentre solleva la coppa al cielo regalando agli spettatori un sorriso felice, ma è un’altra, scattata tre ore prima, quando alzando la racchetta verso il pubblico lo invitava a smettere di contestare Medvedev 'reo', secondo gli spettatori, di cercare di frenare l’incredibile impresa che da lì a poco Nadal avrebbe compiuto.
Con quel gesto ha indicato che nello sport l’arroganza non deve essere mai confusa con il carattere. Ma la storia di Rafael da Maiorca, nipote di quel Miguel Angel Nadal celebre calciatore del Barcellona e della nazionale spagnola, è costellata da tanti piccoli e grandi gesti di 'gentilezza' e 'generosità'. Gesti che in queste settimane lo mettono in antitesi con uno dei suoi grandi rivali degli ultimi 15 anni – quel Novak Djokovic escluso dagli Australian Open ed espulso dal Paese perché non in regola con la vaccinazione anti- Covid e la documentazione medica – e invece lo accostano in modo naturale all’altro grande avversario sul campo e amico fuori dal campo: Roger Federer. Entrambi i campioni si sono detti d’accordo nel descrivere i loro indimenticabili duelli tennistici come momenti di arricchimento umano oltre che sportivo.
Non a caso condividono valori che li hanno portati a sostenere diverse iniziative di carattere sociale, a partire dall’accesso al loro sport per chi è socialmente svantaggiato. Nadal ha anche avviato nel 2010 una fondazione per aiutare i bambini con disabilità intellettive in vari Paesi ed è stato tra i primi a portare soccorsi e donare aiuti durante la devastante alluvione che ha colpito la sua isola natale nel 2018. Subito dopo il trionfo a Melbourne – destinato a restare negli annali per come è maturato, in una delle partite più lunghe e meglio giocate che si ricordino –, il campione spagnolo è stato sommerso di messaggi di complimenti.
E fra questi non potevano mancare quelli del suo amico- avversario Roger, che con commozione ha parlato di «etica della fatica», allargando i complimenti anche allo staff di Nadal. «Che partita! Al mio amico e grande rivale Rafael congratulazioni di cuore per essere diventato il primo uomo a vincere 21 titoli del Grande Slam in singolo», ha scritto Federer. Perché la vittoria di Nadal in Australia è anche una storia che va oltre lo sport e diventa emblema di una dedizione a un’'arte' che, malgrado gli stratosferici guadagni, non offusca il tratto umano di alcuni campioni al di fuori del comune.