Il direttore risponde. La vera responsabilità di chi amministra a Roma e non solo nella capitale
Caro direttore,
c’è qualcosa che mi sfugge. In Italia mai nessuno è responsabile di alcunché. Il caso del sindaco di Roma, Ignazio Marino, è emblematico, ma quel che dico e scrivo vale per ogni caso simile. Si è, dunque, scoperto che il Comune di Roma è in acque economico-finanziarie disastrose (piogge a parte). Ma davvero lo si scopre solo ora? Davvero il signor sindaco non si era informato prima, per capire se sarebbe o non sarebbe stato in grado di fare qualcosa di buono? Delle due l’una, o il sindaco Marino abbandona, oppure denuncia per appropriazione indebita chi c’era prima di lui, il quale a sua volta denuncerà gli altri predecessori. Ci sarà pure qualcuno che ha incominciato a terremotare il bilancio della capitale! Ci sarà qualcuno tenuto a risarcire… Mi raccontava una signora peruviana (quindi non una persona che abita in Svezia) che nel suo Paese quando crolla qualcosa e ci sono morti o danni, si vanno a cercare i responsabili e chi ha fatto e firmato i progetti, anche decine di anni prima. È un po’ come la Sanità piemontese. Chiunque arriva scopre che è in deficit: la colpa è di quelli "di prima"; tutti a parole "risanano", ma chi arriva dopo ritrova un deficit intatto o, spesso, maggiore. E si ricomincia. Ma esiste o no una Corte dei Conti che certifica e che può permetterci di capire come stanno le cose nella realtà?
Gianni Felisio, Torino