Il direttore risponde. La Scozia e l’eutanasia dei bimbi: il coraggio del «no» senza ambiguità
Gentile direttore,
in riferimento all’articolo di giovedì 17 luglio dal titolo “Leggi e battaglie: ecco la geografia dell`eutanasia” (contenuto nell’inserto “è vita”) a firma di Simona Verrazzo in cui viene menzionata “Save the Children” chiariamo e precisiamo che “Save the Children” non ha mai preso posizione sul diritto alla vita nei dibattiti riguardanti quella proposta in Scozia, né ha mai preso in generale posizione sulla tematica del suicidio assistito e non si è mai schierata a favore di una o dell’altra parte. Sia la posizione di “Save the Children” che quella di “Together” – il network di 260 organizzazioni e associazioni di varie dimensioni che sono impegnate nel monitoraggio dell’applicazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Scozia – sono state mal interpretate e il nome della nostra organizzazione è stato usato in modo inappropriato da alcuni mezzi di informazione. La protezione dei bambini è il cuore di ogni azione condotta da “Save the Children” sin dalla sua fondazione quasi un secolo fa. La lotta per i diritti dei bambini è un pilastro del nostro lavoro e, pertanto, crediamo fortemente che i bambini debbano essere presi in considerazione e la loro voce debba essere ascoltata in ogni dibattito pubblico che li riguarda. Cogliamo anche l’occasione per ringraziarla dell’attenzione che “Avvenire” costantemente riserva ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza e alle attività di “Save the Children”. Cordiali saluti.
Giusy De Loiro, capo ufficio stampa - Save the Children Italia