Lettera e risposta. «La Chiesa che dialoga rafforza la viltà» Credo che sia vero l’esatto contrario
Caro direttore,
la parte centrale della sua risposta ai parlamentari del Pd Garofani e Giacomelli è chiara, ma non mi piace, glielo dico sinceramente, l’incipit laddove ella esprime apprezzamento per il loro modo di argomentare, per la loro alta idea della politica, per lo spazio aperto al dialogo e per la loro “volontà decidente”. A costoro che si dichiarano cattolici “laici” – che confliggono spudoratamente, sotto il velame dell’alibi dell’alta politica, il comandamento di Pietro (Atti, 5,29) – non c’è il minimo obbligo di esternare deferenza e comprensione. Vanno stroncati in toto e inchiodati alla loro immane responsabilità di manomettere la legge di Dio che vieta la pratica omosessuale. Come ben vedo, è sempre il dialogo, questo strumento che deprime il coraggio e rafforza la viltà, che da 50 anni a oggi ha declassato la Chiesa – o, meglio, la Gerarchia – a un’associazione parapolitica a dimensione orizzontale.
Luciano Pranzetti