Il direttore risponde. La buona scuola che ci appassiona (non per punire, ma per ben fare)
Caro direttore,
in una scuola vicina al mio paese un’insegnante, durante una lezione, fa un esempio citando il nome e una lacuna culturale di una collega. Una studentessa rimane negativamente colpita dall’episodio, tanto da riferirlo a casa. Ci sono ancora studenti così, puliti dentro, che chiedono agli insegnanti una "integrità globale" anche superiore a quella che chiederebbero ai genitori. Questi studenti hanno il diritto di non doversi sorbire in classe porcherie sul tipo di quelle che Melania Mazzucco ha inserito nel suo libro. Si facciano pure iniziative affinché le famiglie siano presenti a scuola; si vaglino con cura le cosiddette "proposte formative"; si chieda ai presidi il rispetto per la morale e la religione degli studenti. Ma l’una cosa non esclude l’altra: gli insegnanti che hanno dato spazio alla porcheria non possono restare impuniti.
Giovanni Lazzaretti, San Martino in Rio