Il direttore risponde. L'atavica tara di una burocrazia asfissiante
Lettera firmata
Appaiono davvero grottesche, caro lettore, le peripezie fra sportelli e scartoffie da lei sostenute in una Milano che sta progettando l’Expo 2015, ovvero nientemeno che l’evento mediatico e tecnologico del prossimo decennio. Uno spaccato di quella diffusa inefficienza da cui neppure la metropoli lombarda è immune, confermandosi in ciò provincia del grande regno italico della malaburocrazia. Sintomatico è il fatto che in Italia non si parli di «amministrazione» della cosa pubblica bensì di «amministrazioni». Un plurale rivelatore dell’improvvido frazionamento di quello che dovrebbe essere – soprattutto nell’epoca dei network informatici – un unico sistema di servizi al cittadino; un sistema caratterizzato da chiarezza, accessibilità, praticità, rapidità, univocità di linguaggio, economicità. La nostra farraginosa e ipertrofica macchina burocratica presenta invece, inevitabilmente, evidenti disfunzioni e anche smagliature delle quali approfittano, purtroppo, i soliti «furbi», come appunto coloro che séguitano – magari per anni – a usufruire di assegni di pensione e di invalidità intestati a familiari defunti, senza che gli uffici deputati siano in grado di accorgersi, in tempo reale, dell’imbroglio. Di episodi come questi sono costellate le cronache, soprattutto quelle del Mezzogiorno, dove l’«arte di arrangiarsi» resta per molti regola di vita quotidiana. Tutto ciò, in un periodo di ristrettezze di bilanci e di potatura delle prestazioni, finisce col danneggiare oltremodo di onesti e suona perciò ancor più immorale da parte di uno Stato che non sa farsi rispettare, perché esso per primo non rispetta il cittadino. Speriamo che il programma di semplificazione burocratica «Reti amiche», presentato proprio in questi giorni dal ministro Brunetta, diventi presto realtà, avviando finalmente quella riforma e quella modernizzazione di cui il Paese ha estrema urgenza e che tuttavia appare invisa a troppi per i quali ogni ventilato cambiamento è una minaccia da scongiurare con ogni mezzo.