Opinioni

Il direttore risponde. Italia, per evitare lo scacco serve buona politica

Marco Tarquinio sabato 15 febbraio 2014
Caro direttore,
mi hanno molto colpito le polemiche suscitate dallo scoop sulla genesi del governo Monti, anche perché  non hanno toccato l’argomento che più dovrebbe interessare agli italiani: e cioè il perché due personaggi di vaglia come Monti stesso e Corrado Passera, che ora sappiamo quale valido programma di risanamento si proponessero di attuare, non solo non hanno risanato a fondo, ma hanno lasciato che la situazione peggiorasse. Escludendo  l’incompetenza (visto il curriculum dei due personaggi), si direbbe che hanno incontrato forze avverse (esterne o interne al Paese?) insuperabili. Analizzarle ed evidenziarle e verificare se siano tutt’ora all’opera, sarebbe molto più utile che polemizzare senza costrutto sul comportamento del capo dello Stato.
Franco Ferrario, Gallarate (Va)
Interessante interrogativo il suo, caro signor Ferrario, anche se non condivido del tutto la valutazione sul non risanamento della condizione italiana da parte del governo tecnico. Monti e i suoi ministri, in quella fase davvero rischiosa e dura della nostra vicenda nazionale, hanno impedito il peggio, imponendo agli italiani – anche con errori, si pensi agli "esodati" – sacrifici pesanti ed evitando il totale commissariamento del nostro Paese. Quando c’era da impostare la ripartenza del Sistema Italia e rendere strutturale e sostenibile la riduzione della spesa pubblica, vennero seccamente "licenziati". E come si è potuto vedere in questi giorni, al governo di Enrico Letta non è stato riservato un trattamento molto diverso. La storia, insomma, continua. Condivido, invece, la sua preoccupazione per le "forze" che lavorano per tenere l’Italia "in scacco". Ma finirci o no, in scacco, dipende soprattutto dai nostri politici. La vera prova di responsabilità per loro, a qualsiasi partito o movimento appartengano, è proprio questa.