Il direttore risponde. L’Italia migliore merita equità
Gentile direttore,
«Perché non dovrei pagare l’Imu?», è il titolo della lettera pubblicata su Avvenire dell’11 maggio, cui lei risponde giustamente che per giustizia e solidarietà sociale ognuno deve contribuire ai bisogni dello Stato e della collettività. Ma se io rivolto la frase in «Perché dovrei pagare l’Imu su una casa che non ho?» chi potrebbe darmi torto? Mi conceda, per favore, questo sfogo. Ho 70 anni, pensionato, due figli e da sempre vivo in affitto. Oggi sento continuamente parlare di Imu sulla prima casa – abolizione, riconferma, sospensione, ecc… – mi viene un nervoso… Vorrei avere io una prima casa e pagare l’Imu, perciò smettiamola di prendere in giro chi una "prima" casa non se la può permettere. Sta a vedere che sono anche fortunato a non avere una casa mia? Poi, succede anche questo. Mia moglie "purtroppo" è proprietaria di una vecchia casa ereditata dai genitori, abitata da un suo fratello in comodato d’uso gratuito, in quanto senza reddito alcuno né di lavoro né di pensione, e per questo alloggio noi paghiamo l’Imu come seconda casa, per 253 euro annui, senza poterla abitare. Ma è mai possibile che a nessuno venga in mente che considerare seconda casa la prima e sola casa che si possiede è un’ingiustizia bella e buona? Sia chiaro, noi vogliamo pagare l’Imu, ma non su una seconda casa che non abbiamo.
Attilio Gerbaudo, Cuneo