Il direttore risponde. Il triste no di Magdi, e gravi falsità
Caro direttore,
sono un sacerdote francescano, immagino – e spero – che scriverete un commento sulla notizia dell’abbandono della Chiesa da parte di Magdi Allam, una vicenda triste ma in fondo non sorprendente, se si pensa a cosa scrive in genere il giornalista, poco animato, mi sembra, da vero spirito cristiano...
padre RobertoGentile direttore, papa Francesco ha conquistato con le sue parole tutti gli uomini liberi, ma Magdi Allam ci ha fatto sapere che ha anche detto cose che difficilmente sarebbero accettate dai cristiani che vivono nei Paesi musulmani: «l’islam è vera religione, Allah il vero Dio, il Corano è un testo sacro!». Ci ha anche rivelato che già papa Giovanni Paolo II nel 1999 si spinse a baciare il Corano mentre Benedetto XVI sul Corano pose la mano, pregando verso La Mecca. Questi gesti hanno compiaciuto i musulmani che hanno pensato: ma quanto sono deboli questi cristiani; infatti le persecuzioni dei cristiani sono continuate come sempre, come possono testimoniare i coraggiosi missionari che li assistono e li guidano...
Giuseppe N. Giandinoto, Dolceacqua (Im)
Gentile direttore, conosco Magdi Allam e sono certa che la sofferenza che ho provato io alla notizia della sua abiura non sia inferiore a quella che sta provando lui stesso. Pertanto continuerò a pregare per lui. Alle motivazioni che ha portato vorrei rispondere facendo notare che se c’è un’istituzione che difende i valori non negoziabili fino a tirarsi addosso le persecuzioni è proprio la Chiesa cattolica! Quanto al rapporto del cristianesimo con l’islam, a mio parere i suoi timori sono fondati, vista l’avanzata islamica prepotente e la nostra debolezza! Ma cosa si può fare se non invocare l’aiuto divino e cercare la pace attraverso la reciproca conoscenza nel rispetto delle proprie fedi e tradizioni? Il suo desiderio di separare la figura di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, dalla Chiesa, è però impossibile: Cristo stesso ha voluto servirsi della Chiesa come strumento per continuare la sua presenza viva e reale come Maestro e Redentore. E questa Chiesa cattolica non è composta da puri spiriti ma da poveri uomini peccatori, ma nello stesso tempo investiti, attraverso il Battesimo, di una potenzialità divina che ci permette di chiamarci ed essere realmente "Figli di Dio".
Patrizia Stella, Verona
Sono d’accordo con padre Roberto. L’abiura di Magdi Cristiano Allam è soprattutto una vicenda triste, anche se in qualche modo annunciata dalla veemenza degli attacchi che il cronista diventato politico aveva a più riprese portato a figure belle e importanti della Chiesa cattolica. Niente di più, da cristiano semplice quale anch’io sono, mi sento di dire sul suo cuore e sulla sua coscienza: lì solo Dio può guardare, e solo Lui può giudicare. Posso invece – e, a questo punto, voglio – dire qualcosa, da collega giornalista, su ciò che Magdi arriva a sostenere per motivare la scelta di abbandonare la Fede nella quale aveva chiesto di essere battezzato. E soprattutto sulle menzogne che ha letteralmente scagliato contro ben tre Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Sono sbalordito per il fatto che abbia osato inventare e mettere in circolazione le falsità che il buon signor Giandinoto, pur «conquistato» da papa Francesco, purtroppo ripete: il Pontefice attuale che proclamerebbe una fede islamica e i suoi due immediati predecessori che avrebbero pregato sostanzialmente "da musulmani". Affermazioni deliranti. E sono ancor più sbalordito che siano state pubblicate senza batter ciglio da un giornale e tranquillamente riprese da altri, rinunciando a valutarne e dichiararne la monumentale inconsistenza. Una falsità evidente e deliberata scritta da chicchessia, autorevole o meno, non è un’opinione tra le altre (magari non condivisibile ma insindacabile), è solo una falsità. E i lettori, forse, andrebbero avvertiti. Per rispetto. Quello stesso rispetto che Magdi Cristiano Allam merita comunque, come persona e come libero figlio di Dio, ma che ha di nuovo dimostrato di non saper dare.