Spazio. In orbita la prima astronauta saudita un “passettino” per tutta l’umanità
Parafrasando quello che disse Neil Armstrong quando calpestò per la prima volta il suolo lunare, la notizia riguarda un piccolo passo di un essere umano e un grande balzo per l’intera umanità. Questo sabato è infatti prevista la partenza dal Kennedy Space Center della Nasa in Florida della missione AX-2 verso la Stazione Spaziale Internazionale per condurre innovativi esperimenti di ricerca scientifica. La notizia è che tra i quattro astronauti a bordo della capsula SpaceX Dragon 2 chiamata Freedom ci saranno per la prima volta due sauditi.
E, soprattutto, che uno di loro non è un uomo. Rayyanah Barnawi sarà così la prima donna dell’Arabia Saudita a viaggiare nello spazio, circostanza normale nel resto dell’universo ma sorprendente considerando che solo cinque anni fa in quel Paese le donne non potevano per legge nemmeno guidare l’automobile di famiglia. E che hanno avuto l’autorizzazione a farlo anche in maniera professionale, come taxiste ad esempio, appena l’anno scorso. Rayyanah e i suoi tre compagni di viaggio, spiega la Commissione Spaziale saudita, guideranno il loro razzo e condurranno 14 esperimenti scientifici pionieristici in microgravità, indagando le implicazioni dello spazio sulla salute umana e la tecnologia di semina delle nuvole, che mira a contribuire all’aumento delle precipitazioni in molti Paesi. In collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, a bordo saranno condotti anche esperimenti didattici in tempo reale, con 12.000 studenti che assisteranno in collegamento dall’Arabia Saudita.
L'obiettivo – spiega una nota – «è ispirare la futura generazione di scienziati e aspiranti astronauti e incoraggiare un maggior numero di giovani donne e ragazze a seguire questo tipo di professione». Se non conoscessimo come l’Arabia Saudita e alcuni altri Paesi del mondo si comportano generalmente in tema di diritti umani e di libertà individuale, ci sarebbe solo da festeggiare, applaudendo questo passaggio verso la normalità. La notizia spaziale in realtà è solo un passettino, più che un pieno passo in avanti: quello decisivo, l'unico che veramente conta, è che alle donne sia data la possibilità di uscire dal recinto in cui sono ancora confinate. E non solo a quelle latitudini. Il passo decisivo è la fine della discriminazione, e questo non è stato compiuto, ma che sia lo spazio a fare da palcoscenico a una piccola svolta regala una visione più ampia e universale che è almeno di buon auspicio.
La missione di Rayyanah resta comunque molto impegnativa, visto che qualsiasi cosa facciano le donne, devono farla due volte meglio degli uomini per essere apprezzate la metà. Per fortuna, l’esperienza sulla terra ci insegna che quell’apprezzamento pieno comincia ad arrivare.