Opinioni

Il direttore risponde. Il “sì” di un prete e quello Sguardo

venerdì 20 maggio 2011
Caro direttore, ho un sospetto: abbiamo smarrito lo sguardo.Come tanti sono stato profondamente addolorato dalla vicenda del confratello di Genova, arrestato in questi giorni, così come mi avevano molto impressionato le deviazioni di altri sacerdoti che la stampa ha abbondantemente segnalato nei mesi scorsi. A questo punto si presenta una domanda: ma c’è qualcosa che vince o questi fatti hanno l’ultima parola? Possiamo sperare ancora o dobbiamo arrenderci al male? Mettiamo pure da parte le polemiche, le dietrologie, le rivendicazioni… che, peraltro, non hanno mai cambiato la vita di nessuno. Io voglio sapere se c’è qualcosa che vince alla quale potersi attaccare, oppure no.Guardiamo i fatti. Il Natale scorso un amico, che frequenta gli ultimi anni delle scuole superiori, mi rivede dopo un po’ di tempo e alla mia domanda, un po’ ingenua, se avesse la ragazza, si fa serio e mi risponde: «Sai, mi sto accorgendo che ne vorrei troppe, che le vorrei tutte e che l’unico modo per averle tutte è fare quello che hai fatto tu». Al momento scoppiamo a ridere, ma subito mi viene in mente che c’è poco da ridere, perché è proprio così. Rivado al momento in cui ho detto il mio 'sì' e non posso non ammettere che la scelta della verginità non l’ho fatta per rinunciare a qualcosa, ma per avere tutto. E l’ho avuto, ce l’ho, perché sono di Cristo.Settimana scorsa la stessa cosa. Passo più di un’ora a parlare con un ragazzo di 18 anni che ha lo stesso sospetto: che il Signore abbia in mente per lui un imprevisto. Una ragazza non va, l’altra neppure… «Insomma, che cosa vuole Cristo dalla mia vita?», mi domanda all’improvviso. Io mi rivedo in un flash alla sua età con le stesse domande, con lo stesso desiderio: che la vita sia piena. La vita dirà, come sa fare, che cosa Cristo vuole dalla sua vita, ma il fatto che uno si faccia una domanda così lascia stupiti fino alle lacrime. Questo rischiamo di dimenticare: che c’è Uno che ci guarda, che ha in mente noi, che vuole noi. E se è vero che l’uomo può tradirlo, può rifiutarlo, può voltargli le spalle, qualsiasi uomo, persino un prete, però è più vero quello Sguardo lì.Perché non puoi più dimenticarlo, anche mentre il male ti sta fregando.Questo è ciò che vince, prima ancora che lo scandalo, anzi dentro lo scandalo, Lui vince.Finché ci saranno uomini e donne che per avere tutto seguiranno Cristo sulla strada della verginità, quello Sguardo vincerà sempre.Sempre. Proprio come è avvenuto con la Madonna.

don Simone Riva, Arconate e Dairago (Mi)

Penso, caro don Simone, che queste tue parole possano davvero aiutarci a tenere accesa quella luce che restituisce i giusti contorni alle cose e e fa sì che il nostro povero sguardo non si riempia d’ombra e somigli almeno un po’ allo Sguardo che conta. Grazie.