Il direttore risponde. Il verso giusto sulla via per il Colle
Caro direttore,
bravissima l’onorevole Eugenia Roccella nella intervista ad "Avvenire" del 5 aprile. La stimo molto (anche se non voto per il suo partito) per le posizioni chiare, non faziose e per l’intelligente promozione della visione cristiana della vita. I suoi misurati giudizi sulla attuale situazione politica, il coraggio di richiamare i cattolici in politica ad abbattere i muri – perché ci è congeniale la cultura del dialogo e del bene comune e non possiamo intrupparci nel piccolo cabotaggio – la rendono molto credibile. E, poi, il suo "no" motivato a una "candidatura Bonino" per il Quirinale che anche solo a essere evocata divide profondamente i partiti, e proprio quando c’è bisogno di unità. "No" a una radicale che da sempre conduce una pervicace opera di demolizione della cultura dell’umano in nome di un libertarismo senza anima. È chiarissima e credibile, Roccella, quando afferma che non le interessa una candidatura del proprio partito per il nuovo presidente della Repubblica, ma auspica una personalità che possa rappresentare anche la stragrande maggioranza degli italiani che hanno una storia e un radicamento che non fa capo a quella certa sinistra elitaria e talvolta un po’ spocchiosa! Penso che basterebbe che i cattolici presenti in Scelta Civica, nel Pdl e nel Pd si mettessero una buona volta "di traverso" per esercitare una politica “caritativa” verso questo nostro popolo che soffre e per scombinare certi giochi! A un cattolico, più che i programmi del proprio partito, dovrebbe stare a cuore la Dottrina sociale della Chiesa! Altrimenti perché chiedere il voto in quanto cattolici?
Si respira libertà con "Avvenire"!
Maurizio Rizzolo, Correggio (Re)