La storia. Un profugo, una carta di credito, facebook... il senso di Hamed per l'onestà
Chiedo scusa, so bene che è quasi incredibile e che non è di moda annunciarlo ma in questa estate sudata di tristezze varie, avrei trovato una buona notizia. Un giovane africano, Hamed Chala, ospitato in una casa di accoglienza in Sardegna, qualche giorno fa a Cagliari mentre andava a portare il curriculum per cercare lavoro, ha trovato per terra una carta di credito e l’ha restituita al legittimo proprietario. Tutto qui? Dipende dai punti di vista.
Ma la buona notizia non è questa, anche se a chi l’aveva smarrita basterebbe eccome. Hamed ha rintracciato il proprietario su Facebook, consegnando la carta a una parente del turista che aveva perso il documento. I 'social' per una volta sono serviti a qualcosa di utile, ma la buona notizia seppure clamorosa - non è neppure questa. E non lo è neanche l’impegno che ci ha messo Hamed per trovare lo sbadato: «Visto che non conoscevo a chi appartenesse e non potevo inviargli messaggi direttamente, sono entrato su Facebook e ho controllato chi avesse lo stesso cognome - ha raccontato il giovane -. Ho pensato: magari saranno suoi famigliari, e ho mandato un messaggio con il mio numero di telefono. Mi hanno contattato subito e mi hanno ringraziato...».
Qualcuno ha scritto che la gratitudine non è altro che una felicità raddoppiata dalla sorpresa. Ma no, malgrado ringraziare sia un accessorio in via d’estinzione, la notizia non è neanche questa. In realtà invece la storia, una semplice vicenda di ordinaria buona educazione a lieto fine, è diventata virale sui media. «Grazie per averci spiegato cos'è l’onestà», ha scritto qualcuno. O forse semplicemente cos'è quella normalità che certe volte pensiamo di aver perso irrimediabilmente.
È sempre più evidente che le persone, cioè noi, cioè tutti, abbiamo bisogno di gesti più che di parole. Diffidiamo sempre più dei discorsi e ci lasciamo invece sedurre dagli esempi. Di solito funzionano di più quelli cattivi. Ora, forse, anche la categoria opposta comincia a radunare tifosi. La buona notizia è questa. Cose piccole che pensiamo capitino raramente, e magari invece no. Ma se tanti non fossero indotti e quasi rassegnati a pensarla così, non sarebbero notizie.