Opinioni

Il voto sul copyright / 2. Il lavoro intellettuale garanzia di pluralismo

Massimiliano Salini martedì 11 settembre 2018

Caro direttore, in Europa infiamma la polemica sulla nuova direttiva copyright. L’Europarlamento è chiamato a pronunciarsi nel merito il 12 settembre. Ribadisco il massimo impegno, da parte mia e dei colleghi di Forza Italia, per vincere questa battaglia che ritengo debba appartenere a tutti e che ha come scopo la difesa della libertà e della democrazia. Non c’è infatti modo migliore per definire l’obiettivo della riforma, la quale punta a tutelare il diritto d’autore dallo strapotere dei colossi digitali, che realizzano ricavi miliardari drenando risorse grazie alla pubblicità legata alla circolazione on line dei contenuti scritti da altri e protetti da copyright. In questi giorni di acceso dibattito a Bruxelles, come delegazione italiana stiamo moltiplicando gli sforzi affinché l’impianto concettuale e giuridico della proposta studiata dal Partito popolare europeo non venga snaturato, ma tenga fede all'impegno preso davanti ai cittadini: assicurare la libertà di navigare sul web e utilizzare i social network garantendo nel contempo la giusta protezione del diritto d’autore contro le multinazionali che lucrano alle spalle di chi lavora e che purtroppo, a fronte di ricavi enormi realizzati col lavoro altrui, non vogliono neppure pagare le tasse attuando sistematicamente pratiche al limite dell’elusione fiscale.

E a chi non si accorge (o finge di non accorgersi) della gravità del problema e continua a giocare sulla dialettica 'popolo contro élite', è giusto ricordare che tra i primi a rimetterci per colpa della prepotenza dei colossi del web sono proprio i troppi giovani del popolo sottopagati, che realizzano contenuti e prodotti di qualità, ma non vengono adeguatamente ricompensati per il loro lavoro. Per inciso, sul fronte occupazionale mi limito a stigmatizzare un dato drammatico ed eloquente: mentre una nota piattaforma social in Italia paga sì e no una ventina di dipendenti, la nostra industria culturale e audiovisiva dà lavoro a decine di migliaia di persone. Dispiace vedere che alcuni colleghi italiani al Parlamento europeo abbiano deciso di non essere della partita, ma preferiscano minimizzare la portata del provvedimento o, peggio, siano pronti a gridare 'al lupo' inventandosi fantomatici attentati alla libertà sul web. È esattamente il contrario. Con la riforma del copyright non solo i cittadini continueranno ad esercitare pienamente la libertà di espressione di cui godono attualmente, ma si vedranno garantiti contenuti affidabili e di qualità. Preservare e valorizzare anche sul piano economico il lavoro intellettuale di giornalisti, creativi, artisti, e l’industria culturale, audiovisiva e multimediale equivale infatti ad assicurare il pluralismo e la libertà, che restano il sale della democrazia e che passano dalla capacità di realizzare prodotti intellettuali professionali e di livello.


*Europarlamentare di Forza Italia