Il direttore risponde. Non solo per «precauzione»
Gentile direttore,
continuo a ripensare alle notizie dei giorni scorsi relative a due affidamenti di bambini a coppie gay. Alla radio ho ascoltato un’intervista a una psicologa che affermava che «non ci sono prove scientifiche» che una simile scelta «possa danneggiare» i bambini, perciò «si può procedere». Ma come, direttore, noi ci rifiutiamo di mangiare un pomodoro transgenico perché non abbiamo prove scientifiche sul suo danno potenziale, e invece sui bambini facciamo esattamente l’opposto? Il principio di precauzione non si applica ai bambini, considerati meno importanti di un pomodoro. Lei che ne pensa?
Luciana Montecolli, Roma