L'analisi. I videogiochi con le criptovalute nuova frontiera della dipendenza
Sorare, il gioco fantasy in cui i giocatori gestiscono una squadra virtuale con carte giocatore digitali
Slot machine mascherate da videogiochi per agganciare bambini e adolescenti. Esperti e agenzie di controllo del gioco da tempo mettono in guardia contro le applicazioni che impiegano tecniche da casinò nelle app utilizzate da minorenni, coscienti del potenziale di dipendenza che inducono. L’ultima esca nel mondo dei videogames è l’uso di Nft, sigla di non fungibile token, ossia un oggetto virtuale la cui unicità e proprietà è autenticata attraverso la tecnologia blockchain, la stessa che serve a creare criptovalute come i Bitcoin. Per dirla in parole semplici, si tratta di un’opera digitale unica, che non può essere copiata né sostituita. Il mercato è fiorente e in ascesa per collezionisti di ogni genere e cacciatori del “pezzo unico” o a tiratura limitata, soprattutto dall’alto potere acquisitivo e con tendenza alle spese compulsive. Non solo. Piattaforme digitali di fantasy game hanno mosso all’assalto del mondo del calcio, sfruttando la passione calcistica e quella per le raccolte delle figurine di calciatori e gli scambi trasmessa da generazioni da nonni a figli e nipoti.
Fino a poco tempo fa con scarso successo nella comunità dei “gamer”, che vedeva minacciata dal profitto l’essenza ludica dei videogiochi. Era già accaduto nei confronti della pratica dei Loot Boxes, che consiste nell’acquisto da parte del giocatore di un pacchetto misterioso – in senso letterale “cassa del bottino” – del quale non conosce il contenuto, che varia in base al videogioco. Si tratta in generale di oggetti o “passaggi di livello” utili a progredire nel corso delle partite, completamente virtuali ma pagati con soldi veri e che, secondo uno studio dell’Europarlamento del 2020, può diventare l’anticamera della ludopatia, soprattutto per adolescenti e bambini, le fasce più indifese, che li assimilano alle vecchie bustine di figurine di Pokémon o Magic. Alcuni Paesi dell’Unione Europea come Belgio, Olanda e Slovacchia li hanno equiparati al gioco d’azzardo coperto, mentre altri paesi, fra cui l’Italia, si sono limitati a stilare linee guida per parenti e videogiocatori. Ma, data la velocità vertiginosa di Internet, la storia è cambiata. E pur fra le critiche delle stesse comunità di giocatori, contrarie a chi compra la vittoria invece che conquistarla per bravura, anche la moda degli Nft si è aperta strada fra youtubers e streamers.
L’universo cripto negli Stati Uniti ha scoperto per primo che associarsi a personaggi noti, soprattutto a sportivi della Nba, era un ottimo metodo per avvicinare il grande pubblico agli investimenti in cripto. Soprattutto dopo le vendite record all’asta di Christie’s di opere d’arte digitali, come quella del graphic designer americano Mike Winkelmann, noto come Beeple, battuta nel febbraio 2021 per 69,3 milioni di dollari. Mentre la politica e la regolazione sono come sempre un passo dietro, lasciando le porte spalancate alla speculazione. E ora, nell’imminenza dei Mondiali di calcio del Qatar, il mercato si è galvanizzato sui gadget di videogames e delle stelle calcistiche globali che inducono i giovani alla dipendenza dal “trading”, dal commercio, proprio come nei giochi d’azzardo. E se voi siete rimasti agli scambi fisici di figurine Panini la domenica in piazza, astenetevi dalla successiva lettura. Oppure no...
Sorare, il gioco di Fantacalcio che crea più dipendenza del caffè e con il quale puoi vincere soldi (o no)”. L’obiettivo di fabbricare ludopati – nel senso definito dall’Organizzazione mondale della salute degli affetti da gioco-dipendenza – è in apertura del blog dei fan di Sorare (tinyurl.com/bdhrzt58). Che inizia con una domanda e una promessa: «Ti piace il calcio e hai l’anima del mister (come il 95% dei calcisti)? Allora Sorare ti rapirà, come in un buco nero. Sei stato avvertito». La startup francese, valutata oggi 4 miliardi di euro, è l’ultima evoluzione del fantasy game, nato dall’incontro fra la passione per il calcio e la tecnologia Nft. Come analoghe piattaforme, acquista i diritti d’immagine dei calciatori dei principali campionati per portare criptomonete e le meccaniche dell’azzardo al grande pubblico. Offre ai giovani giocatori la prospettiva di “promuovere il proprio potenziale” nella speranza di un “colpaccio” con le immagini dei calciatori, scommettendo su un buon rendimento futuro e speculando quando il loro valore aumenta.
Dai gol di Mbappé ai dribbling di Leo Messi – le cui effigi non scendono mai sotto i mille euro – la possibilità di scommessa è sconfinata, i gol sono premiati e le perdite penalizzate, e la vincita è in criptomoneta o nella cessione di figurine. Il tutorial nel blog spiega come entrare nel gioco, ovviamente gratis all’inizio, per indurre l’abitudine. « La monetarizzazione esasperata è il lato oscuro del modello “free to play”, che di gratuito ha ben poco, serve per adescare e immettere nella cultura della scommessa e con una logica aleatoria, che crea problemi di dipendenza», spiega ad “Avvenire” Juan Lamas, direttore della Federazione Spagnola dei Giocatori d’azzardo riabilitati, che nei suoi 30 centri sul territorio iberico tratta ogni anni 8.000 ludopati. Lamas conferma che il gioco online è diretto «ai più giovani e più influenzabili »: «Se non c’è l’identificazione del giocatore per impedire l’accesso ai minori di 18 anni, nessun divieto di pagamento con carte prepagate o la verifica delle carte di credito non c’è nessun filtro d’entrata», osserva.
A ogni giocatore sono concessi 100 punti, per impostare una squadra base di 5 calciatori con la quale partecipare alla Global Cup. Automaticamente si crea un portafogli che mostra il saldo in ethers, la criptovaluta della rete blockchain di Ethereum – la seconda più diffusa dopo Bitcoin – ricaricato dopo ogni compravendita di calciatori, sulla quale Sorare percepisce una commissione minima di 2,49 euro. Le carte si possono collezionare o utilizzare per giocare e ottenere premi in criptovaluta e/o carte nuove. E sì, si possono comprare e vendere anche le celebri “figurine” Panini – incluse le rare o rarissime – in versione Nft, “tokenizzate” su Ethereum.
La carta più cara finora su Sorare è stata quella del norvegese Erling Haaland, venduta per 614.000 euro in eather che, come tutte le cripto, sono soggette alle enormi fluttuazioni del mercato. E, seppure le regole prevedano il divieto di gioco ai minori di 18 anni, questo è sistematicamente ignorato. Del resto, basta entrare per comprovare che l’età del gamer non è mai verificata né all’inizio né in nessuno degli altri livelli del fantacalcio, giocato da oltre 600mila persone nel mondo, delle quali il 40% in Europa. Dopo quello con la Nba, la startup ha chiuso un accordo con la Premier League come sponsor per un anno, che comprende la creazione di contenuti digitali per il mercato di Nft nel Regno Unito. Mentre in Spagna, dove già nel 2020 Sorare annunciò l’associazione con Gerard Piqué, anche LaLiga – che gestisce il campionato – ha chiuso un’intesa con un’impresa cripto per vendere in Nft le migliori giocate dei calciatori anche durante i Mondiali.
Già a giugno il ministro spagnolo del Consumo, Alberto Garzón, annunciò che stava lavorando a un progetto di legge per regolare come giochi d’azzardo loot boxes e videogiochi con «meccanismi aleatori di ricompensa» e «una pratica comune al gambling o alle scommesse». Una regolamentazione che ingloberà anche il mercato degli Nft e le criptomonete, anche se non ha specificato in che modo. « È stato avviato un processo di consultazione – spiegano ad Avvenire fonti del ministero – e l’obiettivo è che la legge sia operativa al più tardi nei primi mesi del 2023».