I lavoratori bulgari sono cittadini Ue. E chi semina astio e falsità li raccoglie
Gentile direttore,
ho molto apprezzato l’editoriale di Antonio Maria Mira («Vedete bene Mondragone», 'Avvenire', domenica 28 giugno), uno dei pochi giornalisti che sul caso di Mondragone abbia sottolineato un aspetto fondamentale: i bulgari sono cittadini comunitari, sono arrivati e soggiornano in Italia legalmente, come se fossero cittadini tedeschi o belgi. I politici – anzi, il politico che si è recato a Mondragone per rilanciare il tema dell’immigrazione 'clandestina', quella dei barconi, di cui ha fatto il proprio cavallo di battaglia – quando affermano o lasciano intendere il contrario mentono sapendo di mentire. Una delle grandi conquiste di civiltà realizzate dall’Unione Europea è proprio questa: nel campo economico e sociale vi è piena parità di trattamento nello spazio europeo per tutti i cittadini europei. 'Prima gli italiani' non ha senso, anzi è un preconcetto ripetutamente smentito dalla nostra Corte costituzionale, proprio in applicazione dei trattati e delle normative europee. Stupisce che localmente le autorità comunali, ma anche per esempio i sindacati, abbiano lasciato incancrenire le situazioni abitative e di lavoro dei cittadini europei di origine bulgara residenti a Mondragone.
Mario Sica, ambasciatore
Già, gentile e caro ambasciatore, lei torna con efficacia su un punto nodale già ben sottolineato dal mio ottimo collega Mira. Non ci sono cittadini dell’Unione di 'serie A' e di 'serie B'. E io penso che continuare a farlo credere a carico di altri accentua il rischio di subire noi stessi una condizione di questo tipo. Prepara e lastrica la strada. Chi semina astio, pregiudizio, mezze verità e bugie tutte intere, solo questo raccolto prima o poi potrà fare...