I bevitori moderati vivono più degli astemi (meditate gente, meditate...)
Caro direttore,
ho letto l’importante servizio giornalistico pubblicato il 24 gennaio 2023 da “Avvenire” («Un bicchiere di vino? Salutare»). Come medico ed epidemiologo che ha studiato la relazione tra vino e altri alcolici e salute per più di quattro decenni, sono rimasto sconvolto da un certo numero di recenti casi in cui sono stati utilizzati dati molto distorti per suggerire che il consumo di alcol sia dannoso per la salute a qualsiasi dose. Dagli anni 70 del Novecento, tutti i grandi e rispettati studi di gruppo hanno essenzialmente dimostrato che, rispetto agli astemi, le persone che consumano non più di uno o due drink (soprattutto di vino) con i pasti ogni giorno (dunque, ovviamente, non binge drinking, bevitori inclini a ubriacarsi) hanno un rischio notevolmente inferiore non solo per il cuore e il diabete (due principali problemi sanitari in tutto il mondo), ma anche rispetto alla mortalità totale. In altre parole, i bevitori moderati vivono più a lungo degli astemi. Il nostro forum scientifico internazionale sulla ricerca sull'alcol ( www.alcoholresearchforum. org) ha raccolto monitorato e commentato pubblicazioni scientifiche su alcol e salute fin dal 2010. Ebbene, non ci sono pubblicazioni rigorose, ben fatte e imparziali che supportino l'argomento di alcuni secondo cui l'alcol è in qualsiasi caso dannoso per la salute. Dovremmo invece concentrare le nostre raccomandazioni sull’alcol per scoraggiarne l'uso eccessivo o inappropriato, com’è purtroppo il consumo smodato e rapido a stomaco vuoto oggi frequente tra i giovani. Ma non dobbiamo spaventare, al tempo stesso, la maggioranza dei “bevitori” che bevono uno o due bicchieri di vino durante la cena. Il vino con il cibo è una componente importante della “dieta mediterranea”, che le ricerche continuano a dimostrare essere la dieta più sana che possiamo raccomandare per la popolazione. Grazie e cordiali saluti.
Grazie di cuore a lei, gentile e caro professor Ellison. Con la sua pacata autorevolezza, lei mi conferma nella convinzione che una medicina solida e trasparente e un’informazione altrettanto solida e chiara possono aiutare legislatori e decisori politici a studiare e prevedere regole ponderate e sagge. Questo a molti propositi, e anche riguardo al (sobrio e moderato) consumo di alcolici e soprattutto del vino, alimento che è non solo parte integrante della preziosa “dieta mediterranea”, ma è anche perno della grande “civiltà del pane e del vino”. Mentre leggevo, prima della loro pubblicazione, gli articoli dei bravi colleghi Lucia Bellaspiga e Vito Salinaro, e poi la sua lettera, gentile professore, mi è tornato alla mente lo slogan di una vecchia pubblicità italiana dedicata a un’altra bevanda alcolica che, invitando a decisioni fondate, ragionate e limpide, suonava così: «Meditate gente, meditate...». Ricambio il suo cordiale saluto