Il direttore risponde. «Ho seri dubbi sul ruolo della stampa» E noi continuiamo ad avere speranze
Gentile direttore,
il giuramento di Ippocrate, com’è noto, contiene valori rispettati da migliaia di anni. In presenza di questo non trascurabile fatto, può il presidente di una regione italiana, in qualità di “commissario ad acta”, imporre ai medici obiettori (difesi dall’art. 22 del Codice deontologico e dalla Costituzione) la redazione di documenti che autorizzano ad abortire e la prescrizione di strumenti per l’aborto? Io credo proprio di no. Ma il fatto che più mi impressiona è che sui cosiddetti grandi quotidiani (ho fatto una piccola indagine in proposito, dopo la suddetta notizia) non si sottolinea in maniera adeguata l’errore del politico. Questo “silenzio” di importanti organi di stampa provoca, a mio modo di vedere, significative conseguenze. È opportuno notare che, se nella società tutte le idee galleggiano al medesimo livello e con lo stesso valore nel mondo dell’opinione, le convinzioni si rivelano, come avvertiva Nietzsche, «nemici della verità più nefasti della menzogna». Con viva cordialità.
Roberto Giorni, Codogno (Lo)