La Polonia ha il volto rassicurante di una famiglia. Di tavole apparecchiate, torte di mele (il frutto patriottico) e pierogi, versione locale dei tortellini. Per la stragrande maggioranza dei giovani pellegrini la Gmg di Cracovia sarà anche la memoria di un popolo ospitale, che ha aperto le porte delle case per fare spazio a chi arrivava da lontano, carico di zaini e pieno di futuro. L’accoglienza in famiglia è stata una delle novità della 31esima edizione della Giornata mondiale della gioventù. La Chiesa ha chiesto, il popolo ha risposto. Nell’intero Paese durante i gemellaggi e poi a Cracovia nell’ultima settimana. Il 60 per cento dei ragazzi ha trovato ospitalità nelle case, gli altri come già in passato nelle scuole, nelle palestre, nelle sale parrocchiali. Ma chi ha condiviso la quotidianità polacca ha ricevuto qualcosa in più: i giovani raccontano di coppie che cedevano la loro stanza e si sistemavano sul divano e ancora si sentono interpellati ('Ma io l’avrei fatto?'). Di nonnine indaffarate a preparare colazioni memorabili accanto a nipoti che intermediavano in inglese con gli ospiti. Di bionde studentesse 15enni che distribuivano montagne di panini ai pellegrini in partenza per le catechesi. Molte famiglie hanno ospitato interi gruppi: anche 10 in una casa, sacchi a pelo in salotto e un’amicizia per sempre. Una famiglia, in una sorta di ex voto per l’uscita del padre dall’alcolismo, ha piantato tende per 300 tedeschi nel giardino di casa. Nella estenuante marcia verso Campus Misericordiae, sabato pomeriggio, i ragazzi hanno trovato a sorpresa tappe di ristoro spontanee, allestite dagli abitanti delle villette lungo la strada. Uomini e donne che potevano essere i loro padri e le loro madri allungavano bottiglie di acqua, biscotti, fette di angurie. Le stesse scene si sono viste domenica, al ritorno della Messa con il Papa. Bellissimi ricordi per migliaia di ragazzi, l’anima della Polonia che si spargerà nei cinque continenti. E la straordinaria esperienza di fede giovane vissuta alla Gmg si arricchisce dal contatto ravvicinato con un popolo capace di condividere. Tutto questo è accaduto, accade e avverrà ancora in nome di una comune fede, certo, ma anche di una insopprimibile fiducia nel futuro incarnato dai giovani. Questo hanno significato le famiglie polacche con la loro generosa ospitalità: crediamo che un’umanità migliore sia possibile. Aprendo le porte delle nostre case. Conoscendoci. Facendo spazio alle generazioni che sono la speranza di tutti. Creando legami oltre i continenti. Un altro frutto meraviglioso della Gmg.