Opinioni

Salute. Arte, musica e teatro possono curare o prevenire molte malattie

Vittorio A. Sironi sabato 2 marzo 2024

La Venere di Botticelli alla Galleria degli Uffizi

La fruizione dell’arte nelle sue varie forme è un’attività intellettuale che rigenera mente e corpo. Arte, bellezza e cultura sono considerate modalità espressive in grado di incidere profondamente sul benessere personale e sullo stato di salute psicofisica dell’individuo. Non solo sotto il profilo psicologico, ma anche e soprattutto dal punto di vista fisico. Questa modalità di realizzare un benessere psicofisico globale si chiama “welfare culturale” e si traduce in un modello integrato di promozione della salute della singola persona e dell’intera comunità attraverso pratiche fondate sull’uso delle esperienze offerte dalle manifestazioni artistiche e culturali.

Da tempo è noto come l’arte e la cultura, intese nel senso più ampio del termine, possano svolgere un effetto positivo sull’individuo, ma alcune recenti indagini scientifiche evidenziano come ammirare un’opera d’arte, visitare un complesso architettonico, partecipare a particolari esperienze estetiche, ascoltare una specifica musica, assistere a una rappresentazione teatrale, operistica o cinematografica, ma anche semplicemente fruire di stimoli culturali aspecifici (leggere un giornale, ascoltare la radio), non solo migliori soggettivamente la percezione di benessere psicofisico, ma riduca nelle persone che vivono queste esperienze la quantità di cortisolo (l’ormone che è indice del nostro livello di stress) rispetto ai valori misurati prima dell’inizio della fruizione artistica e culturale.

Questi dati supportano ulteriormente quanto in parte già dimostrato utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale – come ad esempio la risonanza magnetica funzionale (fMRI) o la registrazione dell’attività elettrica profonda del cervello mediante la magnetoelettroencefalografia (magnetoEEG) – che hanno indicato come le manifestazioni artistiche e le sollecitazioni culturali stimolano particolari aree encefaliche coinvolte nella sensazione di ricompensa e di benessere, generando in tal modo una risposta biochimica specifica e positiva. Questo segnala come piacere estetico e benessere psicofisico siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico. Ecco spiegato perché la fruizione artistica e la partecipazione culturale possono essere di effettivo beneficio contro ansia, depressione e malesseri fisici.

È un dato sorprendente, ma ormai assodato: l’arte e la cultura recano grandi vantaggi alla salute. Bisognerà quindi iniziare a prendere in considerazione il fatto che tra i fattori che incidono positivamente sulla nostra condizione personale – non solo su quella psicologica, ma anche e su quella fisica – apprezzare l’arte e lasciarsi coinvolgere dalla cultura (visitare musei, andare a teatro e al cinema, ascoltare la musica, leggere un libro...) è importante tanto quanto fare gli screening preventivi per le malattie neoplastiche e le patologie cardiovascolari, mangiare in modo sano ed evitare condotte a rischio (fumo, droga, alcol) e svolgere esercizio fisico regolare.

Un dato confermato ulteriormente da uno studio effettuato alcuni anni fa dall’università della Pennsylvania. Nei quartieri di New York a reddito basso o moderato, gli abitanti che hanno a disposizione molte opportunità culturali sono più sani rispetto a coloro che, vivendo nello stesso ambiente, hanno meno risorse creative. I risultati sono gli stessi in tutti i cinque distretti della City. Secondo questa ricerca, “l’ecosistema culturale di quartiere”, che comprende musei e luoghi di intrattenimento come cinema e teatri, ma anche librerie, edicole e artisti di strada, rappresenta un elemento fondamentale per promuovere la salute e migliorare la qualità di vita individuale e collettiva.

Sempre a New York, nel 2006, ha preso avvio un altro pionieristico esperimento per i malati di Alzheimer. Questa malattia neurodegenerativa provoca un serio e ingravescente deterioramento cognitivo, coinvolgendo nella nostra società un numero sempre più elevato di soggetti (non solo anziani). Convinti che l’arte visiva potesse risvegliare capacità e affetti sopiti dalla patologia e fosse in grado di sollecitare parti del cervello rimaste intatte anche dopo l’insorgenza della demenza, si è cominciato a fare svolgere ad alcuni persone affette dall’Alzheimer visite guidate con esperti d’arte e operatori geriatrici al Moma (il Metropolitan Museum of Modern Art della metropoli statunitense) nei giorni di chiusura al pubblico.

I risultati sono stati eclatanti: l’osservazione dei quadri e l’invito ai malati, aiutati dai familiari e dagli operatori sanitari, a realizzare opere ispirate a quanto avevano visto durante la visita, ha effettivamente consentito di attivare modalità di comunicazione interpersonali alternative a quelle verbali non più utilizzabili dai pazienti, portando a un generale miglioramento delle loro condizioni cognitive. Oggi l’arteterapia è diventata parte integrante del percorso riabilitativo per questi pazienti in molti Paesi e anche in Italia tale modalità terapeutica ha iniziato a essere praticata con successo.

Le neuroscienze aiutano a comprendere sempre meglio i meccanismi che sono alla base dell’azione benefica dell’arte sulla salute fisica. Sul piano estetico ogni volta che osserviamo un’opera pittorica, una scultura o un’architettura, ma anche quando assistiamo a una rappresentazione teatrale o cinematografica, formuliamo un giudizio estetico che attiva aree differenti del nostro cervello – come evidenziano le moderne tecniche di neuroimaging –, producendo, con un effetto a cascata, un benessere non solo psicologico ma anche e soprattutto fisico.

Ogni tipo di rappresentazione osservata determina quindi una sorta di differente “microcoscienza” cerebrale. Questo aiuta a spiegare la ragione degli effetti benefici e terapeutici dell’arte per la mente e per il corpo, ma anche i rischi legati a un possibile sovraccarico emotivo e neurovegetativo psichico e fisico dell’organismo.

La cultura nel suo complesso, l’arte in generale, la musica nel suo insieme generano momenti di benessere. Visitare musei ed esposizioni, ammirare chiese ed edifici pregevoli dal punto di vista architettonico, frequentare teatri e sale cinematografiche, ascoltare concerti e opere liriche, partecipare a conferenze e dibattiti, leggere libri e riviste consente dunque di apprezzare ciò che di positivo la bellezza di cui fruiamo può offrire, oltre che alla nostra cultura, anche alla nostra salute.

Arte, bellezza e cultura si possono e si devono dunque a ragione considerare le nuove pillole per la salute. A tal punto che in alcuni Paesi – come ad esempio in Canada e in Belgio – i medici hanno cominciato a prescrivere ai pazienti, con una vera e propria ricetta medica, di andare a vedere una mostra o a visitare un museo con il biglietto che è, come i farmaci, a carico del servizio sanitario pubblico. Una “modalità di cura” che, sia pure timidamente, inizia a essere praticata anche in Italia, come alcune esperienze dell’Emilia-Romagna dimostrano.