Il direttore risponde. Fronteggiare le povertà è giusto dovere
Caro direttore,
il 7 gennaio è apparsa una lettera in cui l’autore sosteneva che è dovere di uno Stato democratico garantire ai cittadini "pane e casa". Mi domando, è vero? Può essere considerato dovere dello Stato quello di mantenerci? E ciò a quali costi? Con quali limiti? Dove prendere le risorse necessarie? Non si rischia di incentivare l’immobilismo sociale e il lavoro nero? Se fosse vero, perché solo i cittadini? So di entrare in un argomento spinoso e complesso, ma mi sembra che spesso, purtroppo anche da parte di cattolici, su questi argomenti ci sia troppa superficialità.
Luca Pirola