Il direttore risponde. Fraternità, «cenerentola da riscoprire» È proprio così ed è questo l’augurio
Caro direttore,
grazie per la compagnia costante di “Avvenire”, che ci aiuta a metterci in sintonia con il cammino della Chiesa e del mondo. Tra i tanti spunti offerti dagli ultimi numeri, vorrei soffermarmi su un’osservazione di Carlo Petrini all’interno della tavola rotonda sull’Expo 2015: la necessità di riscoprire la fraternità, “cenerentola” fra i valori della Rivoluzione francese (mentre si è tanto parlato di libertà e uguaglianza, facendo anche del male in loro nome). Effettivamente, tante crisi di oggi si possono collegare a un deficit di fraternità: sia a livello sociale (dove si affermano la competitività esasperata, lo sfruttamento delle persone e del pianeta, lo scarto) sia a livello dell’affettività: l’idea di una vita affettiva che si esprime al cento per cento nella fraternità, appare a molti come impossibile, in qualche modo addirittura terrorizzante. La fraternità invece è essenziale, perché è costitutivamente aperta alla Trascendenza, rimanda all’attesa di un Padre che amandoci ci dà la possibilità di essere fratelli; la fraternità guida la libertà e l’eguaglianza a riscoprire le loro radici evangeliche, e le salva dal pericolo di diventare idoli sanguinari che si eliminano a vicenda e legittimano il male per “difendere” se stessi (“sacrifichiamo la libertà per difendere l’uguaglianza”, “sacrifichiamo l’uguaglianza per difendere la libertà”, “uccidiamo per costruire il comunismo”, “uccidiamo per fermare il comunismo”: quante tragiche parole d’ordine del Novecento!). Nella crisi di Cuba in cui i “paladini della libertà” e i “paladini dell’uguaglianza” avevano portato il mondo sull’orlo della distruzione, fu proprio san Giovanni XXIII a farsi “paladino della fraternità”. E papa Francesco – nel cui magistero la parola “fraternità” riecheggia in modo costante – ne ha seguito fedelmente e tenacemente le orme, portando a frutto anche l’impegno dei suoi immediati predecessori, come i ringraziamenti di Barack Obama e Raúl Castro hanno rivelato al mondo. Bello che il nostro giornale abbia potuto riferire le osservazioni di Petrini e le notizie del rinnovato dialogo Usa-Cuba proprio negli stessi giorni.
Anna Maria Golfieri