Il direttore risponde. I lanci di fango e il nostro dovere
Caro direttore,
c’è una spiegazione sul perché il cattolicesimo in Italia, che non sta vivendo un momento felice, diventi, 'a intermittenza' qualcosa di appetibile anche per le tv e i giornali che sono proprio distanti dal mondo cattolico? E perché gli stessi giornali e tv poi non si facciano scrupoli a gettare fango sulla Chiesa, come è successo a più riprese con la polemica sull’Ici?
Marco Sostegni, Vinci (Fi)La domanda è seria, caro signor Sostegni, e la risposta è dolce ma inesorabile: siamo segno di contraddizione («anticonformisti», ci ha detto ieri il cardinal Bagnasco) e dovremmo sempre avere il coraggio cristiano di riconoscere e proporre la verità, di testimoniare la speranza, di praticare la carità seguendo Parola e Magistero e ascoltando la nostra ben formata coscienza. Papa Benedetto, per questo, ci ricorda che, attenzioni opportunistiche o meno, fango o non fango, dobbiamo temere solo i nostri peccati. Lo dice per darci sprone e coraggio, non certo per acquietarci...
Forza dunque, e – mi creda – anche questo per noi cattolici è un tempo felice, come ogni tempo che ci è dato.