Eutanasia e la possibilità di aiutare gli altri. Dj Fabo, non abbandonare la vita
Caro Fabiano,
ho visto il tuo video e ho conosciuto la tua storia – il tuo passato da dj, l’incidente d’auto, la tua condizione di tetraplegico e cieco a 39 anni – che mi ha molto colpito, così come la tua richiesta al presidente Mattarella. Ho deciso di scriverti perché mi sento vicina a te, sento di capirti in quanto anch’io per tanto tempo, pur essendo in una condizione meno grave della tua, ho pensato che la vita non mi potesse più offrire nulla e io fossi solo un peso per me stessa e per gli altri. Infatti a causa di un intervento sbagliato mi sono ritrovata sulla carrozzina in modo permanente, e ti posso assicurare che avevo pensato di poter vivere in tutti i modi, tranne che in questo.
Avevo solo dieci anni (ora ne ho trenta) e tutto ciò era troppo umiliante, provavo troppa vergogna, mi sentivo troppo diversa dagli altri, mi sembrava di essere uno scarto dell’umanità. Perciò credo di poter dire che in parte ti capisco, forse non completamente, perché non sono cieca, non vivo nella notte, ma conosco la tua delusione e la stanchezza dopo una serie di terapie inutili. È una situazione che logora dentro, sia il corpo che l’anima. Tuttavia mi sento anche di dirti che non credo che morire sia la soluzione, perché penso che tu potresti essere una risorsa per questa società, e non un peso. E soprattutto, hai ancora molto da offrire. Tu hai fatto delle esperienze uniche, hai viaggiato, hai incontrato persone, sicuramente lasciando un segno nelle loro vite, hai provato grandi emozioni e sensazioni e capisco quanto sia frustrante il fatto che tu non possa più vivere nulla di tutto ciò, e questo è profondamente ingiusto.
Penso anche, però, che tu possa continuare a dare molto a tante persone, poiché possiedi ancora due grandi amori: la tua ragazza, che non ti ha abbandonato neanche in questa situazione, dando una grande prova d’amore; e la musica che, anche se per il momento non ti senti di ascoltarla perché ti ricorda troppo quello che hai perso, è una passione di cui non ti libererai, sarà sempre lì, in fondo al tuo cuore, pronta a sgorgare nei momenti più impensati. Questi due tesori potrebbero essere ancora una grande ricchezza, non solo per te. Forse non ci hai pensato, ma anche nelle tue condizioni potresti fondare associazioni per aiutare gli altri, per esempio i più bisognosi in India dove hai vissuto e che quindi conosci bene, oppure eventi musicali a scopo benefico, il cui ricavato può andare ad altre persone nelle tue stesse condizioni. Proprio perché ora ti trovi in questa situazione, tu per la società potresti essere energia buona e un esempio.
È scontato dire che la vita è crudele e ingiusta, che fa scherzi orribili, ma ciò che non è scontato è che chi li subisce ha due scelte: arrendersi e subirne il peso, oppure trovare un’alternativa. Questo è il bello della vita: finché sei vivo hai un’altra possibilità, puoi cambiare le cose, fare la differenza, pur con difficoltà cambiare i tuoi progetti per costruirne altri migliori, che magari non avresti neanche lontanamente immaginato. Una frase che mi ha molto colpito nel tuo video è quando dici che tu vivi nella notte. È vero, ora i tuoi occhi vedono il buio, ma la tua mente può ritrovare la luce e la voglia di vivere e di lottare. Se per ora non è sufficiente vivere per te stesso puoi vivere per gli altri, per chi ti ama, per chi è nelle tue condizioni e vive questi momenti difficili, che tu puoi capire molto bene. Potreste farvi forza a vicenda, confrontando le vostre esperienze.
Te lo dico francamente: spero che il presidente Mattarella ti risponda, ma con parole di speranza e di comprensione, dicendoti che lo Stato può aiutarti non a guarire bensì a migliorare la qualità della tua vita, e che da essa può rinascere speranza e fiducia, per te e per altri. Anch’io per anni mi sono sentita un uccello in gabbia con le ali spezzate e non trovavo alternativa, fino a quando, grazie all’aiuto della mia famiglia – in particolar modo di mia madre e del suo amore incondizionato – ho capito che dovevo trasformare la carrozzina, ovvero il mio punto di debolezza, in un punto di forza per ricostruirmi una vita diversa e creare qualcosa di nuovo, unico, lasciare la mia irripetibile impronta nel mondo, anche se in un modo diverso da come l’avevo immaginato.
Ti auguro con tutto il cuore che tu possa trovare il modo di rendere straordinaria la tua vita di oggi e di trasformare la tua condizione in una forza. Se ci riuscirai ritroverai coraggio, speranza e risorse che nemmeno tu pensavi di avere. Il mio augurio è che tu decida di non abbandonare la vita, e grazie all’amore delle persone che ti stanno vicino, possa riscoprirla e trovarne il lato positivo. Non lasciar andare la vita, aggrappati a essa, devi ancora succhiarne il midollo. Io ho imparato per esperienza diretta che non è mai troppo tardi, anche nelle condizioni più improbabili, per sentirsi vivi e avere un motivo per dire alla vita il tuo personale “grazie”.