Opinioni

Evitare «record» per eventi funesti? Guai a farci sottrarre le parole

Marco Tarquinio martedì 18 gennaio 2022

Gentile direttore,

vorrei fare un appunto: si potrebbe evitare nei vostri articoli riguardanti il contagio pandemico, o di qualsiasi altro evento funesto, la parola “record”? Sono stato uno sportivo competitore in vari sport per diversi anni, per me la parola record era associata a un momento di gioia ed esultanza per un risultato raggiunto dopo tanti sacrifici. Associarla a eventi funesti, sembrerebbe quasi un compiacersi. Nei miei 69 anni di viaggio della vita ne ho viste e sentite tante, e ho visto come la stampa prima e i media oggi hanno un grande impatto emotivo sull’opinione pubblica, specialmente sui semplici culturalmente e spiritualmente. Abbiamo bisogno di coraggio, e non di tristezza, e tutti i notiziari riportano solo fatti di cronaca violenti. Sembrerebbe che le buone notizie non facciano vendere, eppure ci saranno notizie che facciano bene al cuore e diano speranza! Mai come in questo momento abbiamo bisogno di speranza, in un mondo dove potere e profitto avanzano sempre più, e la parola “competizione” e più usata della parola “condivisione”. Auguro a tutti voi un buon lavoro. E che i vostri testi siano sempre luce di speranza e non ombre di tristezza, visto che la vita già non risparmia a nessuno il suo fardello di dolore. Grazie

Marcello Massalin


Apprezzo moltissimo lo spirito del suo appello, caro signor Massalin. E condivido pienamente ciò che ci chiede e ci augura di continuare a fare. Un’informazione «luminosa», perché aiuta a vedere la realtà e perché rincuora, è una delle ragioni fondative di “Avvenire” e noi tutti cerchiamo di custodirla col nostro lavoro. Ma sono sempre più convinto che dobbiamo pensare e scrivere e vivere senza farci sottrarre nessuna parola, senza moltiplicare l’indicibile. Perché nessuna parola è sola e nessuna parola è in sé cattiva, così come nessuna persona è un’isola e nessuna persona è già perduta. Record – letteralmente ciò che va registrato e ricordato – può indicare la salita a una vetta o la caduta in un abisso (e a volte le due cose avvengono contemporaneamente, dipende dal punto di vista dei diversi protagonisti). Indica, in genere, qualcosa che va oltre la misura sino a quel momento conosciuta. Ma sono i termini che mettiamo accanto a “record” a qualificarlo, a dargli spessore, a renderlo memorabile in modo positivo o negativo. E così avviene per ogni nostro pensiero, per ogni nostra azione... Spero di averla convinta, altrimenti mi e ci perdoni!