L’appello del leader turco e le nostre paure. Erdogan, l’Europa e la «guerra» dei figli
«Vivete in quartieri migliori. Comprate le auto migliori. Vivete nelle case migliori. Non fate 3 figli, ma 5. Perché voi siete il futuro dell’Europa». Ha contorni decisamente inquietanti l’appello che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rivolto ai connazionali che vivono in Europa.
Il pressante invito si inserisce nello scontro in atto con i Paesi Ue dopo lo stop in terra olandese ai comizi di esponenti di Ankara sul referendum costituzionale turco. Nel crescendo di questi giorni ieri Erdogan ha alzato ulteriormente i toni, aggiungendo all’ordine procreativo la rinnovata minaccia di aprire le frontiere per inondare l’Europa di profughi. Ma che cosa c’è di così disturbante nell’appello del 'sultano'? Che cosa ci inquieta? Molto probabilmente il fatto che natalità e demografia sono il vero tallone d’Achille dell’Europa. E il leader turco ne è perfettamente consapevole. I figli sono un dono che spalanca le porte alla speranza e concede margini di futuro. Non si fanno figli 'contro' qualcuno, per dominare, per conquistare.
Le dittature hanno sempre cercato di manovrare la popolazione per esigenze di forza e di dominio, e gli italiani che hanno attraversato l’epoca fascista lo sanno bene. Il punto critico di questa fase storica è che il dato quantitativo della popolazione sta tornando a fare la differenza, mentre la denatalità che affligge il Vecchio continente rappresenta un fattore di debolezza capace di rendere più fragile la sua democrazia, i suoi valori fondanti e, in prospettiva, la possibilità di tenuta sociale.
È difficile pensare che i turchi europei rispondano con orgoglio patriottico all’appello. E d’altro canto l’Europa, se vuole darsi un futuro coerente con i propri valori, non può permettersi distinzioni tra i cittadini di oggi e di domani marchiandoli in base all’origine nazionale o all’appartenenza religiosa. Le parole di Erdogan turbano, dunque, perché arrivano dal passato, ma intercettano una fragilità del presente e suonano persino condivisibili alla luce della tendenza demografica in atto. Il presidente turco vuole sfruttare una nostra debolezza, che molti sembrano non vedere nemmeno. L’Europa ha un disperato bisogno di figli, ma per sopravvivere restando se stessa non può lasciarsi trascinare in una 'guerra dei figli'.