Lettere al direttore. Equità fiscale, deficit antico. Rinnovare il sistema è un dovere
Caro direttore,
questa Italia che diventa sempre più iniqua, e – a me pare – nel silenzio e nell’indifferenza generale. Richiamo alcuni spunti di riflessione: famiglia monoreddito da 35.000 euro/anno - nessun beneficio fiscale: famiglia con 2 redditi sotto i 20.000 euro/anno per complessivi 35.000 euro - due bonus fiscali; famiglia con unico reddito di pensione da 35.000 euro/anno - nessun beneficio fiscale; famiglia con unico reddito professionale/Iva da 35.000 euro (e che – come dovrebbero fare tutti – non evade) nessun beneficio fiscale. Ci deve bastare che il governo "faccia qualcosa" per stimolare i consumi e ridurre le tasse? Non dovremmo invece pretendere che "operi anche in modo equo", suddividendo i benefici tra tutti gli italiani? Distribuire meno, ma a tutti sarebbe stato davvero meno incentivante per i consumi rispetto a quanto effettivamente deliberato? Preoccupa questa tendenza a ignorare che gli italiani sono 60 milioni e molto più di metà di questi sono stati colpiti soprattutto in questi ultimi anni, non solo i 10 che si è scelto di tutelare (demagogicamente) con il contributo di 80 euro. Che questa tendenza a derogare su equità e giustizia sia la stessa che porta, nella proposta di modifica della legge elettorale, a pensare che una minoranza (37-38% degli elettori) debba decidere per tutti? Grazie, e ancora auguri in questo tempo pasquale.
Stefano Carboni