Eccessivo chiedere un titolo di studio per poter operare nei campi estivi
Gentile direttore,
finalmente è stato possibile organizzare i campi estivi per i ragazzi con le cautele disposte a livello regionale per garantire la sicurezza dei partecipanti. La regione Emilia- Romagna ha però ecceduto prescrivendo il possesso di titoli di studio per gli operatori, che peraltro già devono essere formati sulle regole sanitarie da seguire e che inoltre sono già soggetti al controllo di un responsabile. La disposizione incide indebitamente sulle libere iniziative di tante realtà, aggravando costi e adempimenti già enormemente aumentati. La norma, frutto di una mentalità burocratica che ancora privilegia le certificazioni rispetto alle competenze, ignora come nell’ambito delle esperienze di gruppo, come insegna da tempo lo scautismo, valori condivisi, acquisiti e tramandati dai più grandi ai più piccoli valgano più dei titoli di studio. Non si avvertiva certo la necessità, specie in questo momento, di prescrizioni inutili ai fini della tutela della salute, che scoraggiano iniziative mortificando i diritti dei singoli e delle famiglie.
Annalisa Barazzoni, Parma
Sono completamente d’accordo con lei. Ci mancava proprio anche nelle attività estive per i più piccoli un po’ di burocratizzazione in più... Vediamo se si arriverà a chiedere un diploma o una laurea in materie sanitarie o in ingegneria meccanica per dare una mano a qualcuno in difficoltà sulle strade...