Il direttore risponde. Down «cancellati» anche dallo Stato?
Arianna Dante Creazzo (Vi)
Non so se le persone portatrici di sindrome di Down siano state deliberatamente poste nel mirino della cosiddetta "manovra anti-sprechi" del governo. Ma so che la sua ragionata segnalazione, gentile signora Arianna, offre ulteriori e niente affatto consolanti motivi di riflessione a proposito della quantomeno maldestra misura adottata per tentare di sanare la piaga delle false invalidità. Ci siamo tornati sopra più volte e, il 3 giugno scorso, anche in questa pagina. Lo faremo ancora. Per intanto vorrei ripetere, con dolore e con tutta la possibile partecipazione, una cosa che anche lei certo sa benissimo e cioè che dati statistici e di cronaca confermano l’esistenza, ormai da tempo, di un’agghiacciante conventio ad excludendum nei confronti delle persone Down. Basta scorrere la terribile contabilità degli aborti nel nostro Paese (e non solo nel nostro Paese): questi nostri «figli e fratelli», per usare le sue belle parole, non vengono neanche fatti più venire al mondo. La loro diversità è di fatto inaccettabile e, dunque, non è accettata. In radice. Un’autentica tragedia; davanti alla quale la logica del politicamente corretto e una dose d’urto di cinismo nei confronti degli «inutili e dispendiosi» sembra aver serrato gli occhi e chiuso mente e bocca a troppi di noi. Il suo angosciato grido di allarme, cara amica, è anche nostro.