Il direttore risponde. Disabili: Trenitalia si è distratta
Gentile direttore,
ho apprezzato molto la lettera del 23 giugno, a lei indirizzata, sulla vergognosa sottrazione del diritto alla salute in Grecia a causa dei tagli imposti dall’Unione europea e da organismi internazionali: ho apprezzato anche la sua risposta, direttore. Desidero aggiungere un piccolo, ma significativo, esempio italiano: c’è da temere un inizio, anche da noi, di disattenzione verso i più deboli e malati. In questi giorni non siamo riusciti a utilizzare, per mia figlia disabile, la 'Carta blu' di Trenitalia, che consente di pagare un solo biglietto per accompagnatore e invalido. Per la figliola siamo stati costretti a pagare l’intero biglietto: né nel servizio online, né contattando i costosi numeri telefonici a pagamento dell’azienda, talora presidiati da incompetenti (il numero fisso 6 .3000 è risultato inservibile in quanto si fonda su risponditori automatici incapaci di 'finezze'), né in agenzia è stato possibile esercitare il diritto di utilizzare la 'Carta blu'. Non vorrei che di questo passo il nostro finora eccellente sistema di assistenza sanitaria pubblica si riducesse progressivamente alla sola, intoccabile, gratuità dell’uccisione medica dei bambini con la 194.
Vincenzo Placella Università degli Studi di Napoli "L’Orientale"
Penso, caro professor Placella, che Trenitalia sappia, possa e debba porre rimedio a questa disorganizzazione ai danni dei disabili e delle loro famiglie. E mi auguro che la sconcertante 'distrazione' sia stata solo occasionale...