La proposta della Commissaria Ue per la Giustizia. Crimine internazionale, serve procura europea
Caro direttore, i criminali non conoscono frontiere. Attualmente la criminalità organizzata ricava miliardi di euro all’anno eludendo le norme nazionali ed evitando le azioni penali. I magistrati nazionali spesso non dispongono di strumenti per agire rapidamente ed efficacemente all’estero. Nell’interesse di tutti i contribuenti è necessario che l’Europa unisca le proprie forze istituendo una Procura europea. Ogni anno i bilanci nazionali europei perdono come minimo 50 miliardi di euro di gettito Iva a causa di frodi transfrontaliere, quali le frodi 'carosello'. Nonostante norme e controlli estremamente rigorosi, talvolta i criminali riescono a procurarsi denaro dai fondi europei con metodi di questo tipo. Occorre far fronte efficacemente a questi impatti negativi tanto sul bilancio dell’Ue quanto su quelli nazionali. I magistrati nazionali stanno facendo un eccellente lavoro e perseguono attivamente i casi di frode. Tuttavia gli strumenti a loro disposizione per bloccare la grande criminalità finanziaria transfrontaliera sono limitati: le cooperazioni ad hoc attraverso le squadre investigative comuni sono sì possibili, ma solitamente comportano procedure lente e inoltre non rappresentano il metodo migliore per sviluppare competenze e conoscenze per i casi futuri. Ogni volta che devono raccogliere prove all’estero o che le indagini devono svolgersi rapidamente e simultaneamente in più Paesi, i magistrati nazionali mancano degli strumenti adeguati. Questo problema riguarda tutta l’Europa e non può essere risolto dalle autorità nazionali singolarmente. La Procura europea fornirà gli strumenti mancanti: indagini rapide in tutta l’Ue e scambio di informazioni in tempo reale. La Procura europea si avvarrà di procuratori delegati provenienti da ogni Stato membro, riunendo così le competenze nazionali e coordinandole a livello Ue. Vogliamo istituire un organo forte, indipendente ed efficiente, che sviluppi competenze nella lotta alla criminalità finanziaria nell’Ue. Questo organo assomiglierà al Procuratore nazionale antimafia italiano che da oltre vent’anni combatte efficacemente le attività criminali mafiose. Integrerà l’importante lavoro di Eurojust, l’agenzia dell’Ue per la cooperazione giudiziaria in materia penale, permettendole di destinare più risorse alla lotta contro il terrorismo ed altri reati. I negoziati su questa proposta sono in corso ormai da tre anni: è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti. Quello che oggi i cittadini europei chiedono sommamente all’Ue sono risultati. Esortiamo quindi gli Stati membri a darsi da fare per raggiungere un accordo sul testo entro fine anno. Sono in gioco i soldi dei contribuenti, non c’è più tempo da perdere.
*Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere; **deputata Ppe al Parlamento europeo; ***deputato Ppe al Parlamento europeo