Usa. A morte in Missouri il detenuto disabile. Inascoltato l'appello del Papa
Ernest Johnson, condannato a morte del Missouri affetto da gravi deficit intellettuali, non ha ricevuto la grazia. Nella tarda serata di ieri, nella prigione di Bonne Terre, è avvenuta l’esecuzione del 61enne afroamericano, riconosciuto colpevole di aver ucciso tre impiegati in una stazione di servizio durante una rapina nel 1994. Mike Parson, governatore repubblicano dello Stato, aveva respinto le lettere di richiesta di pietà inviate da papa Francesco, l’appello di due membri del Parlamento del Missouri e le petizioni firmate da migliaia di persone e ordinato l’uccisione dell’uomo per iniezione letale.
Francesco la scorsa settimana aveva esortato per lettera il governatore a concedere al detenuto «un’adeguata forma di clemenza». «Sua Santità desidera sottoporre alla vostra attenzione il semplice fatto dell’umanità di Johnson e della sacralità di tutta la vita umana», aveva scritto Christophe Pierre, nunzio apostolico negli Usa. Jeremy Weis, avvocato dell’uomo, si è detto «molto deluso dalla decisione» e ha spiegato che l’esecuzione di Johnson, che ha la capacità intellettuale di un bambino, violerebbe l’ottavo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che proibisce di mandare a morire le persone mentalmente disabili. Un principio ribadito nel 2002 da una sentenza della Corte Suprema Usa.