Coerenza ieri e oggi con la denuncia della «sporcizia» anche nella Chiesa
Caro direttore,
mi hanno particolarmente colpito, nella recente lettera del papa emerito Benedetto, queste parole: «Sempre più comprendo il ribrezzo e la paura che sperimentò Cristo sul Monte degli Ulivi quando vide tutto quanto di terribile avrebbe dovuto superare interiormente». Ebbene, mi sono tornate alla mente le parole da lui stesso pronunciate, da cardinale, durante la Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo 2005. Egli la guidava in sostituzione dell’ormai morente san Giovanni Paolo II e al momento dell’esortazione finale usò un’espressione fortissima e inaspettata; disse: «quanta sporcizia nella Chiesa!». Il dramma degli abusi sessuali sui minori da parte dì chierici non era allora così conosciuto, ma parve successivamente evidente, durante il suo pontificato, a che cosa si riferisse quella sua coraggiosa denuncia. Mi ha in qualche modo stupito di non veder richiamato questo episodio, che segnalò fin da allora la grande sofferenza del nostro carissimo Papa emerito per quei tragici fatti.
In realtà, gentile e caro amico, quell’accorata denuncia di colui che di lì a poco sarebbe stato eletto Papa e avrebbe assunto il nome di Benedetto XVI è stata ricordata, eccome! Da noi, anche un paio di giorni fa, e pure da altri cronisti e commentatori. Joseph Ratzinger la pose, nel 2005, nel cuore della sua riflessione sulla nona stazione della Via Crucis celebrata al Colosseo, dedicata alla terza caduta di Gesù nella salita al Calvario. «Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!», scisse e disse. È probabile che l’allora cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede si riferisse a quella che papa Francesco chiama «mondanità» e, tra gli altri, agli abusi sessuali su minori compiuti da persone consacrate. È un fatto, poi, che una volta eletto Papa, egli capovolse definitivamente – nonostante incomprensioni e resistenze interne e semplificazioni e aggressioni esterne – l’impostazione data fino a quel punto al contrasto della pedofilia: prima di tutto, e sempre e comunque, le piccole vittime. Linea coerentemente evangelica di Benedetto, che papa Francesco ha rafforzato: amore per i piccoli, verità, pulizia. Non c’è altra strada per chi cammina dietro a Cristo.