Opinioni

Una cittadinanza all'accusato di umanità Benoît Duclos

Marco Tarquinio martedì 26 giugno 2018

Gentile direttore,

non si sanno più notizie di Benoît Duclos, la guida alpina francese che ha salvato una migrante incinta che tentava di attraversare le Alpi nella neve e per questo suo gesto rischia una pena fino a 5 anni di carcere. Così dicevano i media qualche mese fa. Ora non ci sono più notizie. Come si è sviluppata la vicenda? Inoltre sarebbe bello che qualche Comune piemontese desse a quest’uomo la cittadinanza onoraria. In questo momento nel quale il presidente della Repubblica Francese Macron ci chiama «vomitevoli» e «lebbra» e il ministro dell’Interno della Repubblica Italiana Salvini fa il capo-partito anziché l’uomo di governo, richiamare alla mente quell’episodio avrebbe anche il significato di ricordare che cosa è davvero «vomitevole» e che il problema dei migranti è un problema dell’Europa, e che gli esseri umani che migrano non possono essere usati contro l’Italia. Cordiali saluti

Roberto Bera, Torino

Indagheremo, gentile signor Bera, sulla sorte di monsieur Duclos un autentico galantuomo. Sono d’accordo con lei sul fatto che la guida alpina francese sotto accusa meriterebbe almeno una cittadinanza onoraria in Italia, anche perché ha dimostrato che cosa vuol davvero dire essere cittadino europeo, partecipe di una cultura civile e di una solidarietà che dovrebbe accomunarci tutti, cristiani e no. Sono anche d’accordo sul fatto che i migranti «non possono essere usati contro l’Italia». Per spregiudicato calcolo politico altrui, o per cinico calcolo politico interno. Che tristezza vedere il buon nome e l’umanità degli italiani presi in ostaggio come alcune centinaia di poveri bloccati dimostrativamente sulla tolda di navi tenute fuori porto per misere manovre propagandistiche...