Il direttore risponde. C’è chi forza e chi etichetta. Ma conta solo la voce del Papa
Gentile direttore,
sono di vecchio stampo e un po’ arretrato col ricorrente “progressismo” (brutta parolaccia, me ne rendo conto...), ma il vedere i soliti sinistri fare i papisti mi fa un certo effetto quando vogliono palesemente per fini elettorali manipolare il pensiero cristiano e ci riescono pure con i nuovi cattocomunisti. “Il Manifesto” titola: «Bergoglio e pregiudizio»! Unioni gay e immigrati! “Il Fatto Quotidiano” scrive: «Italia incivile, sui diritti è più avanti perfino il Papa». “La Repubblica” afferma: «Il Papa apre alle coppie gay». “L’Unità” traduce: «Coppie gay, il Papa: La Chiesa non escluda». Il commento di Gay Lib è secco: «Saremo costretti a chiedere asilo politico in Vaticano»! Credo che ogni commento da parte mia sia invece superfluo: chi ha orecchie per intendere intenda in questo Paese di sordi.
Enzo Bernasconi, Varese
La sua, gentile signor Bernasconi, è una rassegna davvero rapida ed efficace delle sconcertanti «forzature» e «strumentalizzazioni» – come le ha definite il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – messe in pagina da alcuni giornali nei giorni scorsi. Ma mi chiedo, e mi perdoni se le sembrerò polemico: i titoli e le cronache di "Avvenire" (e persino qualche mia parola) su ciò che ha effettivamente detto papa Francesco a proposito dei doveri educativi e di annuncio del Vangelo in questo tempo di nuove e vecchie confusioni (anche familiari) lei li ha letti? Se sì, converrà con me che hanno smascherato, prima, e fatto giustizia, poi, di chiacchiere interessate e di etichette di maniera affibbiate a destra e a manca. A proposito di “sinistri” e di “cattocomunisti”, mi sembra opportuno segnalarle però che gli omosessuali organizzati di Gay Lib sono orgogliosamente “destri”. Questo a conferma che a cercare di tirare la bianca veste di papa Bergoglio sono in diversi, e non tutti da una parte sola. Comunque, lei coglie un punto decisivo: a guardare l’Italia attraverso le pagine dei giornali, a volte, sembra di stare in un «Paese di sordi». Per questo – e mi ripeto – un onesto ascolto mediatico, anche e soprattutto della parola del Papa, è così civilmente importante. Ma a me sembra che papa Francesco si stia facendo capire benissimo da tanta, tantissima gente. Fra l’altro, ascoltare e capire ciò che dice il Papa fa bene, e restituisce il sorriso anche a chi come lei (ma capita a tutti, stia tranquillo, anche a me) ogni tanto – e a qualche non banale proposito – si sente un po’ «vecchio stampo».