Opinioni

«Chi è in terra giudica, chi è in mare naviga». Andrea e Lorena, giustizia e grazie

Marco Tarquinio mercoledì 4 agosto 2021

Caro direttore si sono concluse le indagini preliminari a carico dei fondatori dell’associazione “Linea d’Ombra” di Trieste, Gian Andrea Franchi (85 anni) e Lorena Fornasir. E la pubblica accusa è pronta a chiedere il rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro (lui) e per permanenza illegale (lei). Vedremo che cosa deciderà il giudice. Paradossalmente, è una bella notizia...

In una città dove si alzano le polveri della Ferriera, dove ci sono 9.061 denunce l’anno (per capirsi più di Palermo e Vibo Valentia), 77 tentati omicidi, 101 reati di usura, 73 estorsioni e 34 reati per associazioni di tipo mafioso, si mette in piedi un’indagine per verificare se l’ospitalità data a una famiglia curdo-iraniana nella propria abitazione da Franchi e Fornasir sia stata fatta a scopo di lucro. Per acclarare se gli imputati che ogni giorno curano ferite, piaghe, forniscono cibo, vestiti e solidarietà a profughi e migranti provenienti dalla rotta balcanica, siano in combutta con organizzazioni di passeur per “guadagnare” sui profughi che soccorrono.

Forse servirebbe non un giudice, ma uno psichiatra: per capire come un uomo così, con la storia del professor Franchi, possa di giorno spendere tempo e soldi per gli altri e di notte guadagnare su di loro. Nessuno è al di sopra della legge, e però, se ospitare profughi in casa propria diventa reato, allora il problema non è di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, ma di tutta la società. Un tempo li avremmo applauditi, la solidarietà ci avrebbe commosso fino alle lacrime, oggi assistiamo a un impoverimento umano per il quale pare non esserci vaccino. Speriamo che gli anticorpi ci siano ancora. Grazie Andrea, grazie Lorena: chi xe in tera giudiga, chi xe in mar nàvega.

Fabrizio Floris Torino

«Chi sta in terra giudica, chi sta in mare naviga», è uno splendido proverbio istriano. Grazie, sì, a Gian Andrea Franchi e a Lorena Fornasir per saper navigare il mare della solidarietà, anche controvento. Se toccasse a me decidere, avrei già dato loro una pubblica onorificenza oltre che un abbraccio. Per l’abbraccio provvedo subito, seppure a distanza. Per l’onorificenza, archiviata l’indagine, magari il tempo verrà. (mt)