Il direttore risponde. Chi e che cosa merita davvero applausi (la memoria aiuta, e preserva la legalità)
Caro direttore,
l’episodio degli applausi ai poliziotti condannati presenti al congresso Sap mi ha rattristato molto perché ha gettato il discredito su quanti (e sono la stragrande maggioranza) vestendo la divisa di poliziotto fanno il proprio dovere con umanità, umiltà ed equilibrio, rischiando in prima persona la propria vita al servizio della sicurezza delle persone, malpagati e spesso oggetto di dileggio da parte di quanti perseguono la sovversione, il disordine e il malaffare.
Ritengo che sia molto importante una selezione sempre più attenta e severa oltre a una istruzione professionale specifica approfondita, con un riconoscimento economico più adeguato, mentre al contrario le Forze dell’Ordine non mi sembra vengano molto considerate sotto questi aspetti da parte dei politici di turno. I superiori dovrebbero essere sempre molto attenti ai comportamenti del personale alle loro dipendenze, perché fare il tutore dell’ordine è un compito e un servizio alla comunità molto difficile e gravoso. Tanti anni fa, al tempo delle prime tragiche azioni delle Brigate Rosse, ero sottotenente presso la Scuola di Artiglieria controaerea di stanza a Sabaudia. Eravamo la forza armata più consistente presente nella zona e mi è capitato di essere allarmato per andare in servizio di ordine pubblico. Mi ricordo molto bene che il mio comandante di Gruppo, maggiore Bonanni, sceglieva accuratamente ufficiali e sottufficiali da inserire, con compiti di comando, nella formazione che doveva espletare questo gravoso servizio, lasciando in caserma quanti avevano manifestato opinioni e comportamenti politicamente estremisti e mancanza di autocontrollo. Tutto ciò perché si riteneva fondamentale evitare di innescare manifestazioni violente e di prevaricazione, cosa purtroppo che abbiamo visto verificarsi anche recentemente. Purtroppo è molto difficile contrastare la violenza di quanti perseguono la sovversione e il disordine ad ogni costo senza perdere l’autocontrollo, l’equilibrio ed il senso della misura negli interventi. Però tantissimi agenti e ufficiali hanno dimostrato di possedere queste qualità. Pertanto a maggior ragione devono essere isolati e estromessi quanti non sono in grado di garantire un comportamento esemplare. Non è giusto che per pochi che deviano, le nostre Forze dell’Ordine non debbano avere la stima e la fiducia di tutti. Nella mia vita ho avuto modo di conoscere e collaborare, in circostanze anche gravi, con esponenti delle Forze dell’Ordine degni di grande stima e fiducia. Il loro ricordo mi fa ritrovare la serenità e vincere la tristezza provata.
Carlo Maria Pagliari (il solito nonno)