Caso Morisi, svolta nella comunicazione politica sui social? Dipende pure da noi
Caro direttore,
quello che è successo in seguito alle indagini giudiziarie per cessione di droga su Luca Morisi, inventore della “bestia” salviniana, servirà per rendere la comunicazione politica nei social network meno febbricitante da ora in poi? O tutto tornerà come prima?
Marco SostegniNon so se le accuse contro Morisi sono solide, e non anticipo mai il giudizio su nessuno, ma vedo l’effetto che hanno prodotto nella Lega e sul quadro politico generale. So poi, caro amico, che purtroppo certe “bestie” una volta sfrenate sono difficili da fermare e tanto più nel mondo digitale in cui siamo ormai entrati. Anche perché certe “bestie” non popolano il serraglio di un solo capo politico... e, come recita un vecchio e amarissimo adagio, “al peggio non c’è mai fine”. Ma lei e io siamo di un’altra scuola, e nutriamo più speranze che timori. Con un po’ di sano realismo e molta fiducia nella capacità di resistenza delle persone, mi sento di dire – anzi, di ripetere – che un’altra comunicazione social (non solo politica), finalmente non «febbricitante» e non inquinante, dipenderà moltissimo da noi, da ciascuno di noi. Antidoti e anticorpi contro il virus della violenza verbale e della deformazione dei fatti e della vita delle persone ci sono, bisogna lucidamente e pazientemente metterli e rimetterli in circolo. Proprio come stiamo facendo con i vaccini e le altre difese anti-Covid.