Caute premesse, esigenti promesse. Buon assegno (post-datato)
Quello presentato ieri all’Unione Europea è un Documento programmatico di bilancio che, non dimentichiamolo, incasserà il dividendo invisibile del buon senso e della cooperazione: 3-4 miliardi di minore costo di spread e 14 miliardi di flessibilità sulle regole del deficit. Nelle guerre dei dazi come nei rapporti tra Stati la cooperazione genera valore (1+1=3) mentre il conflitto lo distrugge.
Fatta questa premessa, però, resta la sfida per il secondo governo Conte che questa manovra sia ricordata per qualcosa di importante dai cittadini che vivono difficoltà quotidiane. La legge di bilancio passata è stata quella, nel bene e nel male, caratterizzata da Quota 100 e dal Reddito di cittadinanza. La nuova manovra finanziaria potrebbe e dovrebbe essere ricordata per l’impegno ad aggredire quel tesoro di 100 e più miliardi di evasione fiscale da riconvertire in riduzione di tasse per tutti i cittadini onesti applicando finalmente (e grazie ai nuovi strumenti tecnologici a disposizione) il principio del "pagare meno, pagare tutti". Per almeno l’avvio di un’azione strutturata di sostegno alla famiglia e di risposta alla grave crisi demografica del Paese. Per un "Green New Deal" che acceleri la transizione ecologica aprendo una nuova stagione di investimenti in Italia che riduca la piaga dell’inquinamento e affronti il problema dell’emergenza climatica. Per un impegno a ridurre il cuneo fiscale, prima dal lato dei lavoratori, poi anche da quello delle imprese, con i proventi che arriveranno dalla lotta all’evasione. Infine, per un contributo importante a due beni pubblici essenziali come salute e istruzione.
Se veramente il Governo ha un orizzonte triennale c’è la possibilità di spalmare i benefici in queste direzioni su un arco temporale più ampio di quello di questa legge di bilancio, ma già da adesso occorre inviare segnali tangibili e credibili. Si inizia in materia di evasione con gli incentivi all’uso della moneta elettronica mettendo in conto di portare a casa 7 miliardi, con il Fondo per la famiglia che potrebbe avviare sin da ora l’intervento proposto da Delrio e Nannicini della card servizi per i bambini da zero a tre anni, in attesa di poter arrivare a un assegno unico consistente per ogni figlio (di cui parliamo da anni su queste pagine) che è una buona ricetta per sostenere le famiglie e incentivare la natalità.
Nel momento attuale sarà fondamentale parlare con chiarezza agli italiani, dimostrare la serietà del proprio impegno evitando però di alzare troppo le aspettative nel breve per non creare poi delusioni. In soldoni, a oggi non ci sembra ci sia uno spazio per interventi maggiore di quello trovato dal Governo, perché il problema non è la sostenibilità economica ma quella "politica" dei provvedimenti, ovvero la loro capacità di non produrre effetti irreparabili dal punto di vista del consenso sociale e politico. Esistono infatti molte altre cose che si potrebbero fare (economicamente sostenibili), ma che richiedono l’affermazione del principio che sia desiderabile tassare ciò che fa male per ottenere maggiori risorse per finanziare ciò che fa bene alla nostra vita. Gli italiani non scendono in piazza se salgono le tasse sul fumo e sul gioco d’azzardo, perché sono consapevoli del danno personale e sociale che entrambi provocano. Ma non sono ancora altrettanto convinti che lo stesso ragionamento dovrebbe valere per l’inquinamento (che fa altrettante morti quante il fumo) e, in misura ovviamente minore, per prodotti o ingredienti negli alimenti che non fanno bene alla salute. Agire con più forza in queste direzioni potrebbe portare già oggi molte più risorse, ma il rischio dell’insostenibilità politica e delle proteste cavalcate dall’opposizione frena l’azione.
In sintesi, il messaggio da mandare agli italiani con questa manovra potrebbe e dovrebbe essere il seguente: portiamo a casa già oggi dei benefici per aver ritrovato la via della cooperazione, non è possibile fare molto di più quest’anno vista la nostra situazione, possiamo però indicare chiaramente la direzione di marcia e insistere su misure che faranno ripartire il Paese. Nei prossimi anni con più crescita (se l’operazione di rilancio degli investimenti funzionerà) e accresciuti dividendi della rinnovata stabilità politica e finanziaria potremo continuare nell’opera, muovendo con più risorse e maggiore efficacia sui sentieri che già quest’anno abbiamo iniziato a percorrere. Le premesse e soprattutto le promesse di oggi, però, non possono essere deluse, gli assegni "post-datati" non devono poi rivelarsi scoperti, perché questo governo può durare se, e solo se, continuerà a dimostrare di "saper fare" con trasparenza per il bene di tutti.