Il direttore risponde. Bestemmia tv e incivili indulgenze
Sara Mandelli
Personalmente, cara Sara, qualcosa l’ho fatta già da tempo: ho cancellato la brutta china del Grande Fratello dai miei possibili percorsi televisivi. Rifiutare certi prodotti tv è l’arma più forte di cui disponiamo, ma so anch’io che non è sempre sufficiente. E anche stavolta, purtroppo, ne abbiamo una prova assai chiara. Ci sono ideatori di spettacoli che pur di “fare ascolti” e tenere accesi i riflettori programmano – ma mi verrebbe da dire premeditano – incidenti–esca. Il caso del bestemmiatore è emblematico. Dico solo questo: mentre nel mondo ci sono decine di milioni persone che soffrono e vengono uccise per la propria fede, mentre ci sono cristiani condannati a morte per “blasfemia” solo perché non rinunciano alla nostra fede in Gesù Cristo «vero Dio e vero uomo», in Italia – culla del cristianesimo e cuore della cattolicità – non si fa solo spettacolo dell’offesa a Dio e alla buona educazione che accomuna credenti e non credenti, ma si mette in scena anche il rito dell’indulgenza verso un’autentica blasfemia espressa nella sua forma più volgare e urtante. Trovo assai grave, e mi sembra incredibile e incivile, che la dirigenza di Mediaset continui a subire e, dunque, avalli tutto questo.