Il direttore risponde. Asia Bibi sempre tra noi, nel cuore e in pagina
Caro direttore,
sono abbonato ad "Avvenire" da vari anni e il mio rinnovare, anno dopo anno, l’abbonamento è di per sé indice di quanto apprezzi il giornale, in tutte le sue componenti. Mi piace anche la nuova veste grafica: mi ha suscitato nuovi stimoli nella ricerca delle varie informazioni. Ma... una cosa non ho apprezzato, anzi! Fino al 3 dicembre scorso, inizialmente in prima pagina poi in seconda, compariva la foto di Asia Bibi: la sua vicenda veniva giustamente ricordata a tutti e invitava a un pensiero e a una preghiera per lei e per tutte le persone che si trovano, per il solo motivo di essere cristiane, in condizione di precarietà o addirittura in pericolo. E il pensiero andava subito dopo a tutti coloro che soffrono ingiustamente senza neanche avere “la colpa” di essere cristiani. Con la nuova veste grafica la vicenda di Asia Bibi è stata “spostata” in ultima pagina. So benissimo che quanto scriverò tra un secondo non corrisponde a verità, ma l’impressione immediata che ho avuto è che tutto succeda come se si volesse, piano piano, dimenticare il problema. Auguro a lei e a tutti coloro che collaborano per l’ottima riuscita del giornale un sereno Natale.
Ferruccio Fontanella, Firenze