Opinioni

Anna malata di Sla e madre generosa ci lascia l'esempio, quattro figli, una luce

Marco Tarquinio venerdì 3 giugno 2016
Gentile direttore, un mese fa leggevo con emozione l’articolo «Addio a Laura, la mamma malata di Sla che rifiutò di abortire». Lo leggevo con la speranza che Anna , mia concittadina che stava vivendo una storia simile, potesse farcela. Così non è stato, Anna ha lasciato il marito e quattro figli piccoli. Le ultime due figlie di 3 anni, due gemelline, sono nate quando la malattia già si era fatta presente. Anna decise di proteggere le piccole, rinviando le proprie cure. Così fu, e quando la malattia sembrava sconfitta, ecco il nuovo assalto sino al triste epilogo la notte dell’11 maggio 2016. Come cristiani abbiamo alzato a lungo gli occhi al cielo (e siamo stati in molti a implorare la guarigione di Anna), ma in questi giorni di dolore e di lutto rimaniamo storditi e confusi. Anna, invece, non era stordita né confusa e già da tempo aveva chiaro quale fosse la strada da seguire. Per questo nascondeva la sua malattia, si mostrava sorridente nelle poche uscite pubbliche, si manifestava forte e determinata nelle sue decisioni. Anna è morta, ma la morte non l’ha vinta. La sua eredità è nei figli sì, ma più ancora è cristiana Luce che ci aiuta a vivere ogni singolo giorno come dono prezioso. Questi sono stati i giorni a lei assegnati, che lei ha vissuto pienamente portando molto frutto. Nascondendo il mio nome, ma non la mia commozione e il suo coraggio, vorrei poter dire anche su 'Avvenire': grazie, Anna. Lettera firmata La morte ci lascia sempre storditi e confusi, gentile e caro amico. E mette a dura prova anche l’immensa speranza che ci è consentita dalla croce di Cristo. Ma è proprio quando la morte ci entra nella vita in modo più acuto, strappandoci persone care e serenità, facendo a pezzi sicurezze e idee, suscitando la protesta del cuore, che bisogna saperla ascoltare e convertire. Perché cercare di dimenticarla non serve a molto, ed è del tutto inutile limitarsi a subirla e a esecrarla. La storia di Anna, malata di Sclerosi laterale amiotrofica, sposa e madre generosa, cristiana luminosa, che lei tratteggia per noi tutti con delicatezza e affetto, commuove e sprona, rimette in cammino, chiamando ad alzare lo sguardo e non smarrire il senso povero e grande del nostro andare in questo mondo. Non ho altre parole. Faccio semplicemente spazio a questo suo pubblico 'grazie' ad Anna, e a mia volta ringrazio lei, caro amico lettore, per il garbo con cui mi chiede di tenere in serbo la sua firma e ogni altro elemento che possa farci fare indebita irruzione nella sofferenza di una famiglia. Sono sicuro che davvero in tanti accompagneremo con la preghiera e il pensiero Anna, che è nata al cielo, suo marito e i suoi quattro figli. Marco Tarquinio