La 14enne palestinese Reem, che da quattro anni vive assieme alla famiglia in Germania con un permesso di asilo temporaneo, chiede perché non può vivere serena come i suoi compagni di scuola tedeschi, che non rischiano di essere rispediti in un campo profughi del Libano da un momento all’altro.
Angela Merkel risponde che ci sono migliaia di persone nella sua condizione, molti stanno anche peggio, e la Germania può accoglierne alcuni, ma non tutti. La ragazzina piange e la signora cancelliere non sa fare altro che darle una carezza.
Visto così, nella versione tagliata con malizia dai montatori della trasmissione televisiva&
Ndr Aktuell, il filmato di questo dialogo durante l’incontro tra il cancelliere tedesco e 29 ragazzi in una scuola di Rostock lascia interdetti. In realtà la discussione tra Angela e Reem è più ampia, la ragazzina e la donna più potente d’Europa parlano di come funziona il diritto di asilo in Germania per una decina di minuti.
La 14enne non piange quando il cancelliere le ricorda che il Paese non può accogliere tutti, ma quando le spiega che la Germania apre maggiormente le porte a chi ha la pazienza di aspettare il permesso di soggiorno definitivo e le ricorda che sono tante le famiglie nelle condizioni della sua. (In effetti, hanno chiarito ieri da Berlino, la famiglia di questa ragazza non rischia nessuna “deportazione” in Libano).
Insomma, Merkel è stata meno impietosa di quanto si sia voluto mostrare, ma certamente ha dimostrato una straordinaria incapacità di lasciarsi commuovere. A un certo punto, nel filmato integrale, il cancelliere spiega chiaramente perché: lei non è per una «politica del cuore», fatta di singoli casi personali, ma di una politica nazionale – «a volte dura» ammette – fatta di regole che riguardano tutto il Paese. Alla 14enne che chiede il permesso di restare per realizzare i suoi sogni lontano da una patria troppo pericolosa, Merkel non risponde con la tenerezza rassicurante della
Mutti (la 'mamma', come la chiamano nella Cdu), ma con la freddezza della
Bundeskanzlerin.
Ecco una delle regole chiave della politica di Angela Merkel: non promettere mai nulla che non si ritenga di potere offrire davvero. Non prometterlo neanche a una ragazzina spaventata che chiede aiuto. Non ha offerto un gran bello spettacolo, questo realismo teutonico. In un’Europa che ha appena assistito alla resa di Alexis Tsipras – tutto l’opposto di Merkel nel suo promettere ai greci scorciatoie irraggiungibili rispetto alla strada dell’austerità – si avverte sempre più forte la mancanza di un leader politico che sappia regalare un po’ di sogno senza perciò ignorare del tutto 'quello che si può fare davvero'.