Opinioni

«Andrà tutto bene» è una bugia bianca? No, è una preghiera colma di speranza

Marco Tarquinio venerdì 27 marzo 2020

Gentile direttore,

«Andrà tutto bene» è una bugia bianca. Di quelle dette per farci coraggio, di quelle che si dicono ai bambini quando hanno paura o nei film americani quando lui si china su di lei che è appena stata ferita a morte da un malvivente in fuga. Non andrà tutto bene. Perché la gente muore, perché chi fa il suo dovere spesso cade come un soldato al fronte. Non andrà tutto bene, perché ce la stiamo facendo sotto dalla paura e reagiamo cantando, correndo, stando in casa o uscendo come se fossimo immortali, facendo il nostro lavoro che non possiamo interrompere o interrompendo il nostro lavoro sapendo che non arriveremo a fine mese. Non va bene, non andrà bene, ma, c’è un ma: «Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per coloro che amano Dio» (Rm 8,28). Queste cose non sono una punizione divina, non sono sfighe. Da nessuna parte c’è scritto che la vita sarebbe stata solo rosolio e sole, ma ogni cosa può concorrere al bene. Da ogni paura, morte, distruzione possiamo uscire più veri, più forti, più certi almeno di sapere cosa davvero conta nella vita. La battaglia è ancora lunga, ma tanto vale abituarsi da subito a cercare con occhi nuovi il bene in quanto sta accadendo intorno, perché la morte e la paura non abbiano l’ultima parola.

Nerella Buggio


Proprio per tutto ciò che lei dice, gentile e cara amica, «andrà tutto bene» non è affatto una bugia, neppure una “bugia bianca” (quella che si dice quando si pensa che sia meglio dissimulare la verità). Nero su bianco e con tutti i colori di cui siamo capaci nel dolore, nella fatica e nella costrizione di oggi dice perché dobbiamo fare la nostra parte adesso e poi affinché «la morte e la paura non abbiano l’ultima parola». Nessuno può farlo al posto nostro. «Andrà tutto bene » è il dono di una santa donna, Giuliana di Norwich, anche se tanti che scandiscono e disegnano quelle tre parole non lo sanno. Sono parole nate dalla Parola creatrice e a essa tornano come preghiera colma di speranza, anche inconsapevole ma luminosa e vera.