Affetto e gratitudine per il Papa e dolore per la fine delle dirette da Santa Marta
Gentile direttore,
scrivo a lei nella speranza che possa recapitare questa mia missiva al Santo Padre Francesco. Ho appreso con tristezza che dal 18 maggio non verranno più trasmesse le celebrazioni eucaristiche quotidiane da casa Santa Marta. Pur comprendendo la necessità per il credente di avere un rapporto più diretto con l’Eucarestia, ritengo un vero peccato l’impossibilità di seguire la Messa anche in streaming. In questi giorni di quarantena la presenza quotidiana alle sette del mattino di questo caro appuntamento con papa Francesco è stata anche per me di grande conforto. Non poche persone che non frequentavano più la Chiesa si sono riavvicinate al Signore grazie a questo mezzo di comunicazione. Le chiedo pertanto cortesemente se possibile di farsi interprete di questa mia richiesta al Santo Padre il quale si è dimostrato come sempre sensibile alle istanze dei più deboli e delle persone che non possono muoversi da casa. Altri amici condividono questo mio pensiero.
Gentile direttore,
da lunedì 18 maggio in tutta Italia è ricominciata la celebrazione della Messa con la partecipazione dei fedeli. Noi vogliamo ringraziare pubblicamente, attraverso il suo giornale, papa Francesco per la possibilità che ci ha dato di seguirlo tramite la televisione. Veramente ci siamo sentite unite alla Chiesa universale, sentendoci quasi fisicamente presenti, per nulla deprivate. Abbiamo apprezzato le omelie di papa Francesco che ci hanno molto arricchite, per la sua semplicità, umiltà e preparazione ben coniugata con una fede profonda. Sicure di essere voce di tanta gente che come noi, ha seguito la Messa delle 7 a Santa Marta, la ringraziamo per la sua attenzione
Caro direttore,
la messa mattutina di papa Francesco a Santa Marta non sarà più trasmessa in diretta. Vorrei chiedere al Papa di non privare il suo popolo di questo strumento forte di formazione pastorale, diventato per noi una necessità di cammino spirituale quotidiano. Con il ritorno alle messe domenicali nelle nostre rispettive parrocchie, non vogliamo smettere di seguire il filo conduttore quotidiano che ci offre Francesco. Questo percorso di continua evoluzione non è sostituibile. Si pensa forse che la straordinaria presenza di Francesco nelle nostre case dissuaderebbe i credenti dall’andare a messa la domenica? Al contrario, li motiverebbe maggiormente a volersi incontrare con la loro comunità per condividere anche con i propri parroci e fratelli credenti il cammino di fede vissuto durante la settimana. Questo culminerebbe proprio nella messa domenicale! Non è giusto che un evento così potente, ritorni a essere “nascosto sotto il moggio”, isolato dal mondo come prima della pandemia, fruibile solo da un massimo 25 persone, e una sola volta nella loro vita... Papa Francesco ci parla della Luce che dobbiamo avere il coraggio di cercare e far emergere continuamente, e ci parla anche della forza della preghiera, osando anche «contrattare con Dio» come Abramo che «negoziava con Lui per non far distruggere Sodoma» (Genesi 18,20–33). Ecco, qui io vorrei “contrattare” con Dio, e col nostro Papa insieme, per non far distruggere la comunicazione capillare che la sua messa mattutina di Santa Marta ha fatto entrare nelle nostre case. Dio sarebbe stato disponibile a cambiare il suo proposito iniziale (se solo avesse trovato 10 giusti), per le preghiere di Abramo, così preghiamo che anche Francesco cambi il suo proposito di chiudere la diretta e, anche così, torni tra noi.
Gentile direttore, sono finite le dirette televisive della Messa col Papa trasmesse dalla cappella di Santa Marta. Vorrei fare un appello, una preghiera, vengano attivate di nuovo! Queste celebrazioni eucaristiche e la parola di papa Francesco portano tanta serenità a malati, a persone in difficoltà, e aiutano molti a non cadere nella disperazione. Sono sicura che alla mia preghiera si associano moltissime persone, ma credo che per una raccolta firme “Avvenire”... sarebbe il posto sbagliato. Bisogna rispettare le decisioni del Papa, però... se si potesse, se non fosse troppo disturbo per il Santo Padre, una ripresa sarebbe vissuta come una grazia!
Milena CimentiGentile direttore,
non può capire quanto ci mancherà la diretta televisiva della celebrazione della messa del Papa dalla cappella di Santa Marta. Una celebrazione seguita anche, inaspettatamente, da persone poco o nulla credenti e che ci ha accompagnato quotidianamente nel difficile periodo dell’emergenza sanitaria, consentendoci di pregare e meditare sulla parola di Dio, attraverso le semplici, ma profonde, riflessioni di papa Francesco. Momenti che ci hanno consentito di cominciare la giornata in altro modo (e possibilmente continuarla, in coerenza), grati al Signore per l’amore che il Vescovo di Roma esprime per il suo gregge e per la visione che ha della sequela, del mondo, degli ultimi e dei popoli tutti. Certamente siamo tornati con immensa gioia a partecipare alle celebrazioni dei sacramenti “in presenza” ma sarebbe bellissimo poter mantenere anche quell’appuntamento delle 7 che ci convocava con forza nelle vere e profonde dimensioni della fede e della vita. È stato un piacere arrivare puntuali a questo appuntamento, programmando per tempo la sveglia, anche quando magari avremmo potuto dormire un po’ di più. Sono, e siamo in tantissimi, comunque grati per questa inedita esperienza trascorsa di Chiesa e di comunità, e del privilegio di averla potuta vivere. Le sarei grata se potesse farsi portavoce di questo sentire, condiviso, mi creda, da tanti.
Caro direttore
scrivo per rimarcare quanto sia straordinaria l’opportunità che è stata data a tutti i fedeli cristiani dalla trasmissione giornaliera della celebrazione eucaristica presieduta da papa Francesco a Santa Marta su Rai1, l’ammiraglia del servizio pubblico, oltre che su Tv2000. Non ho ricordo, anche se non sono molto anziano, che la Rai abbia mai offerto in precedenza uno spazio così abbondante e quotidiano all’espressione della fede cattolica. Ogni giorno poter partecipare alla santa messa officiata dal Sommo Pontefice, condividere motivi di preghiera, ascoltare le sue omelie che sono catechesi comprensibili a tutti è stata una grazia per me e la mia famiglia. Mi manca. Desidero chiedere al servizio pubblico radiotelevisivo che nei programmi di intrattenimento e d’informazione si continui adesso a rilanciare quanto detto dal nostro amato Papa
Gentile direttore,
sono lettrice, anche se non sempre assidua di “Avvenire”, che apprezzo. Ho accolto con profondo dispiacere la fine della possibilità di partecipare alla messa mattutina di papa Francesco in tv. In alcuni Paesi la messa quotidiana non si celebra e comunque, alcune persone e molti anziani non hanno la possibilità di recarsi in chiesa e altri ne sono impediti da esigenze familiari. Per me era diventata una consuetudine, lo ritenevo un dono, poter ascoltare alle 7, i suggerimenti e le riflessioni del Papa. Voglio sperare che ci sia ancora qualche possibilità di riascoltarlo ogni mattina mentre celebra a S. Marta!
Gentile direttore,
ho appreso leggendo sul suo giornale (cosa che faccio ormai da tanti anni, vivo in Thailandia) della decisione di fermare la diretta tv e streaming della Messa del Papa da Santa Marta. Vorrei gridare disperatamente a chi decide queste cose: per favore, che non ci sia un’ultima volta! Capisco benissimo che non ci sia più bisogno di avere la Messa su streaming Facebook o YouTube per tutte le realtà delle parrocchie, basiliche, cattedrali, monasteri visto che non tutta ma tanta gente può ricominciare finalmente a partecipare alla Messa. Ma avere la possibilità di ascoltare la Parola spiegata dal Santo Padre ogni giorno, è stato uno dei grandi doni di questa pandemia. Mai prima d’ora avevamo potuto ascoltare dal vivo la Parola quotidiana spiegata da papa Francesco. E quanto bene ha fatto e fa a chi ha potuto ascoltarlo! Il sito del Vaticano abitualmente dà una versione solo scritta e con tagli e commenti delle omelie quotidiane del Papa. Mai, prima della diretta della Messa, potevamo avere il testo come papa Francesco lo dice. E poterlo vedere e ascoltare è un vero immenso dono, che ci accompagna durante la giornata. Per chi vive lontano (come me) e non ha accesso quotidianamente, anche volendo, al momento eucaristico, poter partecipare alla Messa di Santa Marta delle 7 era divenuto nutrimento quotidiano di cui mi sento orfana. Sono sicura che non sono la sola a desiderare che la parola di papa Francesco continui ad aiutarmi quotidianamente nel cammino di fede. Per favore, ci aiuti a far sentire questa nostra preghiera…
Caro direttore,
sono una monaca carmelitana scalza. I miei anziani genitori, che vivono nella colpitissima Lombardia, in questi mesi di isolamento hanno iniziato tutte le loro giornate ricevendo luce e forza dall’Eucaristia celebrata da papa Francesco e tanto lodevolmente trasmessa in tv, sia da Rai1 sia da Tv2000. Non so descrivere la loro desolazione per il fatto che dal giorno felice della ripresa delle celebrazioni eucaristiche aperte nelle Chiese, la Messa del Papa non verrà più trasmessa. È chiaro che la modalità normale di partecipazione all’Eucaristia è quella in Chiesa con il popolo di Dio, ma per loro, ottantacinquenni, e per tantissimi anziani e malati, non ci può ancora essere nulla di normale, e viene loro consigliato caldamente di rimanere in casa. E non si sa fino a quando. Non mancano le Messe in streaming, questo è certo. Ma la parola e la “presenza” del Papa nelle case e nella vita di persone molto sole e molto provate dall’attuale situazione, ha un valore impareggiabile. Dal Vangelo ho imparato che bisogna esporre una necessità, e poi lasciar fare al Signore. Perciò concludo dicendo: “Non hanno più vino”.
Queste sono solo alcune delle lettere giunte in redazione per esprimere gratitudine per le dirette tv di Rai1 e di Tv2000, ma anche alle dirette social, che hanno permesso di seguire a distanza eppure con totale partecipazione le sante Messe mattutine presiedute da papa Francesco nella cappella di Casa Santa Marta. Sono lettere molto intense e belle. E io accolgo con rispetto la richiesta pressoché corale che da esse si leva e che, a quanto mi risulta, si sta levando anche attraverso altri canali. Credo che ognuna di queste voci sia una testimonianza molto importante non soltanto dell’affetto sincero che tantissimi italiani nutrono per il Papa, ma anche della stima profonda con la quale la sua predicazione è ascoltata e seguita. Una realtà impressionante e consolante, che non esito a definire senza eguali oggi nel mondo, che nelle settimane di gravissima emergenza sanitaria che abbiamo vissuto è emersa con ancora più chiarezza e forza. Posso testimoniare a mia volta, per conoscenza diretta, che persone che si dichiarano non credenti o poco praticanti hanno aspettato e partecipato con fedeltà agli appuntamenti delle 7.00 con Francesco. Segni dei tempi. E confermo che non poter più partecipare alla preghiera e alla celebrazione del Papa di inizio giornata, pur mitigata dalla gioia per il ritorno alle Messe cum populo, pesa a tanti. Era prevedibile, ed è del tutto comprensibile.